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    Sampmania: sirene, pesto e parole tabù

    Sampmania: sirene, pesto e parole tabù

    • Lorenzo Montaldo
    Soltanto qualche settimana fa una partita del genere la Sampdoria avrebbe rischiato di pareggiarla, o peggio, perderla. Magari con un gol allo scadere, al primo tentativo in porta del Verona. Ecco perchè il successo del Ferraris sui gialloblù ha un valore ben più importante di quello che ci si può immaginare, anche di fronte ad un'avversaria modesta e disorganizzata. Quando la porta sembra stregata, e quando ogni tiro pare destinato a carambolare sul portiere o sul difensore di turno, la paura di non riuscire a sbloccare la gara striscia subdola e invisibile. La truppa di Giampaolo è stata brava soprattutto sotto l'aspetto mentale. I blucerchiati non si sono disuniti, non si sono fatti prendere dalla frenesia, hanno continuato a macinare gioco senza snaturare le loro qualità: fraseggi stretti, fitta rete di passaggi e verticalizzazioni improvvise. Magari, in un'altra situazione, Barreto e compagni avrebbero cercato il lancio lungo sperando in una sponda di Zapata o in un'invenzione di Quagliarella. Il fatto che il Doria abbia applicato pedissequamente i diktat del suo allenatore Giampaolo certifica una presa di coscienza importante. Questa squadra adesso è efficace anche quando deve fare la partita, contro avversari che si chiudono a riccio.

    In casa, la Sampdoria 2017-2018 ha un andamento da scudetto. E' il Ferraris la vera arma segreta di Giampaolo, che sta realizzando un vero e proprio capolavoro. Se si considerassero soltanto i match giocati tra le mura amiche, la formazione genovese sarebbe al secondo posto alla pari con il Napoli: merito dei 29 punti in 13 partite, soltanto 2 in meno della Juve capolista in questa speciale classifica. Un cammino da stropicciarsi gli occhi, frutto di 29 gol messi a segno (soltanto la Juve ha fatto meglio, con 30 marcature: i blucerchiati ne hanno realizzati tanti quanti il Napoli e la Lazio) e delle 11 reti subìte. Se la Samp riuscirà a mantenere in trasferta le caratteristiche viste ieri contro il Verona, ricercando una ben precisa filosofia di gioco, ci sarà da divertirsi da qui al termine del campionato. Attenzione: qualcuno ha pronunciato un nome tabù, inizia con Champions e finisce con League. Scordiamocelo immediatamente: i sei punti dalla Roma possono anche ingolosire, ma la Coppa con la 'C' maiuscola non deve essere il nostro obiettivo. Quella musichetta che canticchiano tutti, 'the Chaaampions', è peggio del canto delle sirene dell'Odissea. Ti attira, ti strega, ma poi ti frantumi sugli scogli. Già l'ipotesi dell'Europa 'minore' aveva spaventato la Samp, figurarsi cosa potrebbe produrre l'idea di inseguire il Gotha del calcio. La corsa della Samp deve essere quella al sesto posto, posizione che già occupa con merito. Bisogna guardarsi dal rientro del Milan, e pure dall'Atalanta di Gasperini che viaggia ai cento all'ora senza curarsi di Europa League e Coppa Italia: ma i nerazzurri sono per caso automi, insensibili alla fatica e agli impegni ravvicinati?

    L'incontro di domenica prossima con il Milan sarà probabilmente la seconda partita più importante dell'era Ferrero. Il patron blucerchiato aveva già vissuto una gara da dentro o fuori durante la sua gestione. In quel caso, però, la Samp si giocava la Serie A. Era il 24 aprile 2016, Sampdoria-Lazio 2-1 in rimonta con Fernando e Diakité in gol e Viviano 'Eroe dei due mondi' strepitoso sul rigore parato a Candreva. Ecco, il peso specifico di Milan-Samp sarà un po' diverso, forse leggermente minore, ma molto simile. Giampaolo ci arriverà con tutti gli effettivi a disposizione e tirati a lucido, escluso l'infortunato Praet. La spada di Damocle della squalifica che pendeva sul capo dei diffidati Torreira e Barreto non si è concretizzata, e questa è una notizia fondamentale. Il tecnico blucerchiato se mai sarà chiamato a recuperare dal punto di vista mentale uno Zapata appannato e poco lucido: contro i rossoneri servirà il giocatore 'DUVANstante' di inizio stagione. Al mister vorrei dare un consiglio: in settimana, abolisca dal Mugnaini le parole 'San Siro', 'Meazza' e 'Milano'. Le sostituisca con 'Marassi', 'Ferraris' e 'Genova'. E sabato, quando la Samp partirà alla volta del capoluogo lombardo, Giampaolo si porti dietro una teglia di focaccia e un kilo di pesto. Caro Giampaolo, provi a convincere i suoi ragazzi che si tratterà di Samp-Milan, non di Milan-Samp. Hai visto mai che...

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