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    Sampmania: uno spinoso caso Strinic di cui avremmo fatto volentieri a meno

    Sampmania: uno spinoso caso Strinic di cui avremmo fatto volentieri a meno

    • Lorenzo Montaldo
    Neppure il tempo di tirare il fiato dopo la chiusura del mercato di gennaio, che la Sampdoria si è trovata a dover gestire una situazione spinosa. La fuga di notizie in merito al futuro di Strinic infatti ha posto il club di Corte Lambruschini di fronte a una vicenda potenzialmente ‘scomoda’ da gestire, sia dal punto di vista mediatico che sotto l’aspetto degli equilibri interni tra le fila dei blucerchiati. Ricostruiamo le circostanze così come sono trapelate: il terzino croato, arrivato a giugno dal Napoli ereditando il contratto precedentemente sottoscritto con il club azzurro, avrebbe trovato l’accordo con il Milan per trasferirsi in rossonero al termine della stagione. La Samp, è vero, aveva un’opzione per il rinnovo dell’intesa, rinnovo che però doveva prima passare il vaglio del laterale mancino. La Samp non è mai stata troppo convinta della tenuta fisica del giocatore, e questo ha influito nella valutazione del potenziale ingaggio da corrispondere a Strinic. Una cifra, quella offerta all’ex Dnipro, presumibilmente troppo bassa per convincere il giocatore a prolungare il suo rapporto con il club genovese. Per certi versi, è anche comprensibile: Strinic attualmente guadagna quasi 1,5 milioni a stagione –compenso già mediamente fuori budget per la Samp – e avrebbe voluto uno stipendio decisamente più alto. 

    Il Doria non può sborsare cifre simili, il Milan sì: e mentre l’intesa sembra ormai vicina (da Milano offrirebbero 2 milioni a stagione per due anni, Strinic chiede qualcosa in più e un contratto triennale) si apre un complicato bivio di fronte alla Samp e a Marco Giampaolo. Il dubbio è sintetizzabile in maniera semplice: continuare a considerare Strinic il titolare, pur sapendo che tra pochi mesi lascerà Genova, svalutando nel contempo l’ingente investimento fatto su Murru in estate, oppure stravolgere le gerarchie dando l'impressione di lasciarsi influenzare dal mercato? In entrambi i casi si rivelerà una situazione spiacevole, e una scelta non facile per la Sampdoria. Tanti tifosi (come spesso succede in questi casi) hanno invocato la tribuna per un giocatore che sino a due settimane fa veniva considerato praticamente insostituibile da gran parte del pubblico blucerchiato. Oltretutto, se Giampaolo decidesse di dare fiducia a Murru, in molti potrebbero insinuare che il tecnico abbia preso questa decisione proprio per valorizzare un giocatore di proprietà. Già qualche dubbio è venuto, considerando le due partite da titolare del terzino classe 1994 contro Roma e Torino. Il laterale ex Cagliari è in ripresa: positivo all’Olimpico, più in difficoltà nel match con i granata perché costretto ad affrontare un cliente ostico come Iago Falque. Ad inizio stagione, dopo alcuni errori marchiani, veniva additato come uno degli anelli deboli della formazione doriana. Le due partite consecutive dal primo minuto sapevano tanto di ‘premio’ concesso da Giampaolo a un giocatore su cui il mister comunque sembra intenzionato a puntare. 

    Ecco perché la fuga di notizie in merito a Strinic potrebbe rivelarsi deleteria: rischia di ‘delegittimare’ una scelta del tecnico. La cosa è ancor più incredibile se si pensa che Giampaolo non ha mai considerato prioritarie le questioni di mercato:  basti pensare che nella prima partita stagionale della Samp il terzino sinistro titolare fu Pavlovic, che giocò salvo poi trasferirsi al Crotone. Viceversa però scegliendo Strinic – probabilmente più affidabile in questo momento rispetto a Murru – Giampaolo potrebbe innescare una complicata discussione legata alla decisione di utilizzare un giocatore già virtualmente accasato da un’altra parte. Senza considerare le feroci critiche che pioverebbero addosso all’ex Napoli alla prima partita sottotono. In un momento cruciale e delicatissimo per la Samp, tutti avrebbero fatto volentieri a meno di una situazione complessa da gestire, soprattutto dal punto di vista comunicativo. E dire che già in estate sembrava strano l’acquisto di un giocatore di 30 anni e con un contratto da 1,5 milioni a stagione in un ruolo dove, qualche settimana prima, la Samp aveva compiuto un investimento molto ingente e su un giocatore di prospettiva.

    E’ vero, il tempo è galantuomo e di solito risolve situazioni del genere. Nel mio piccolo, posso dire che ho sempre ritenuto le critiche a Murru un po’ affrettate. E’ innegabile che alcune sue incertezze davvero grossolane ed evidenti siano costate alla Samp punti e un passaggio del turno in Coppa Italia. Ma è altrettanto vero che ricordo perfettamente  anche i mugugni dopo le prime partite di Skriniar e Bereszynski. Uno adesso è uno dei migliori difensori d’Italia, l’altro giocherà i Mondiali ed è appetito da mezza Serie A. Da lì a dire che Murru potrà ripercorrere le loro orme, ce ne passa. Ma credo anche che Giampaolo sia uno dei pochi allenatori in circolazione in grado di trasformare radicalmente la carriera di un difensore. Chissà che non possa riuscirci anche con Murru. Magari saprà tramutare una situazione spinosa in un’opportunità, chissà. Ce lo auguriamo, anche perché della spinosa vicenda Strinic ne avremmo fatto volentieri a meno.

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