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    Sampmania: l'anno di Luis

    Sampmania: l'anno di Luis

    • Lorenzo Montaldo
    Martedì il direttore sportivo della Sampdoria Carlo Osti ha rilasciato una significativa intervista in merito al mercato blucerchiato. Un passaggio in particolare mi ha colpito: si tratta di una frase pronunciata parlando di Luis Muriel, che ritengo molto significativa.

    "Tutti noi crediamo in Muriel, non solo Giampaolo. L’abbiamo fortemente voluto, questo può essere il suo anno decisivo" ha detto il dirigente doriano. Un'investitura importante, perchè arrivata in piena preparazione, nel bel mezzo del calciomercato. Già, l'anno di Luis. Da ormai troppo tempo si sente ripetere questa cantilena. Da troppe stagioni si dice che la prossima sarà l'annata buona, quella della definitiva consacrazione.

    La verità è che ormai è difficile crederlo. Ma per chi è irrimediabilmente attratto - come il sottoscritto -  dal talento inespresso e sprecato, quella specifica tipologia di giocatore è una calamita irresistibile. Il potenziale campione, la corrispondenza calcistica dello scolaro 'intelligente, ma che non si applica' ti attira, perchè ti consente di sognare un futuro migliore, magari grazie ad un'impovvisa maturazione.

    E allora diciamolo che questo potrebbe essere davvero l'anno di Luis. A una condizione, però: che tutto, nella sua vita professionale, sia finalizzato alla cura e alla crescita di quel dono che il Dio del Calcio gli ha fatto. L'inizio è promettente: per la prima volta da parecchio tempo si sta sottoponendo ad un ritiro intenso, di quelli che ti fanno mettere benzina nelle gambe e massa muscolare invece di massa grassa. E' tornato dalla Colombia un po' appesantito, vero, ma nulla di irrimediabile

    E poi c'è il capitolo allenatore. Nè il 'sergente di ferro' Mihajlovic, nè l'arabescato Montella sono riusciti a farlo esplodere. "Se non ce l'hanno fatta loro due, chi ci può riuscire?" è la più legittima delle domande che si pongono i tifosi.

    Forse proprio una via di mezzo tra i due, un allenatore deciso, severo ma preparato, filosoficamente innamorato del bel gioco purchè non fine a sé stesso. Il genere di tecnico a cui, almeno da queste prime battute di ritiro, sembra ispirarsi Giampaolo. A proposito di Giampaolo. Nel modulo dell'ex mister dell'Empoli, con le mezzeali e il trequartista, la fantasia e l'imprevedibilità brevilinea di Muriel potrebbero risultare straordinariamente funzionali. Avrebbe la possibilità di andare ad occupare gli spazi laterali che inevitabilmente si apriranno quando la Samp attaccherà per vie centrali (il 4-3-1-2 favorisce questa soluzione), scardinando e sfilacciando le difese, ma potrebbe risultare anche decisivo nello stretto, a dialogare con Cassano, Quagliarella e gli altri 'avanti' doriani. Tenendo sempre ben ferma la condizione iniziale di cui si parlava prima, sia chiaro: vita da atleta, e mente concentrata. Non basta giocare una partita ogni cinque, ci vuole continuità.

    Sono anche ben consapevole che la Sampdoria stia facendo di necessità virtù: non sono arrivate offerte all'altezza di quanto sborsato a gennaio 2015 all'Udinese, e venderlo adesso sarebbe un bagno di sangue dal punto di vista economico. Anche perchè il suo valore è calato vertiginosamente. Se si fosse presentata una società con 10, magari anche 8 milioni, a Corte Lambruschini avrebbero fatto ponti d'oro. Ma ipotizzare una proposta del genere, al momento è fantascienza. Cederlo in questo momento potrebbe rivelarsi la peggior scelta possibile.

    E allora forse è giusto dargli ancora un'occasione, mentre tutti gli elementi 'esterni' sembrano concorrere per ricreare il suo ambiente ideale. Fiducia mal riposta? Può essere, ma che ci volete fare: ho un debole per gli scialacquatori.

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