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    Sampmania: il 2019 è stato un anno orribile, e negarlo è da pazzi

    Sampmania: il 2019 è stato un anno orribile, e negarlo è da pazzi

    • Lorenzo Montaldo
    Con il consueto ottimismo che mi contraddistingue proverò a stilare un mio personale bilancio della Sampdoria, relativo a questo 2019 ormai arrivato agli sgoccioli. Posso già dire sin da ora che il 2019, per la Sampdoria, è stato un anno orribile. Negarlo significa nascondere la testa sotto la sabbia, o vivere in una realtà distopica e parallela. Partiamo dagli aspetti positivi, che tratteremo in maniera esaustiva e il più completa possibile: i due derby vinti, e la salvezza tranquilla dello scorso anno. Stop. Mi spiace, non ne trovo altri, se desiderate aggiungerne sono qui a completa disposizione. Volendo posso prendere in considerazione l’idea di inserire anche il successo sulla Juve all’ultima giornata dello scorso campionato, con i bianconeri già abbondantemente Campioni d’Italia, oppure l’1-0 sul Milan del 30 marzo. Anzi, no.

    Me la ricordo bene quella partita. C’era un’atmosfera strana, di attesa, sino ad un certo punto sembrava di essere alla Vigilia di Natale, giusto per rimanere immersi nel clima attuale. Poi, all’improvviso, qualcosa si è incrinato. Anzi, possiamo dire che la tavola è stata sparecchiata, tutto quello che c’era sopra è stato spazzato via, in senso più o meno metaforico. Il dessert è impazzito, e il fine pasto, potenzialmente dolcissimo, ha lasciato un retrogusto amaro che permane tutt’ora in bocca. Prima o poi qualcuno ci spiegherà cosa è successo, quella sera di fine marzo, quando la storia poteva prendere un’altra piega e invece, come spesso accade nello storico della Samp, si è diretta verso il crinale opposto. E’ stato uno dei tanti regali che questo splendido, indimenticabile 2019 ha lasciato ai blucerchiati.

    Passiamo a quelli che sono gli aspetti negativi, e che proverò a sviscerare il più brevemente possibile, perchè nessuno vuol far piangere il Re. Partiamo ad esempio dai punti ottenuti dalla Samp nell’anno solare: 39, uno sotto la quota salvezza. Gran parte del merito di questo bottino va attribuito all’uomo che non sapeva far rendere la squadra nel girone di ritorno, quello che tirava i remi in barca e non raggiungeva mirabolanti traguardi a causa della sua scarsa vena combattiva, ossia Marco Giampaolo. Da gennaio 2019 a maggio, quando la sua avventura alla guida della Samp si è conclusa, l’ex tecnico blucerchiato di punti ne ha fatti 24 contro i 15 attuali, oggi sarebbe ottavo alla pari del Napoli. Certo, nel conteggio Giampaolo ha avuto a disposizione due partite in più, per pareggiare il paragone la Samp dovrebbe aver terminato il girone di andata. Tenete conto che, anche vincendo tutte e due le prossime gare, la Samp da questo campionato avrebbe comunque racimolato 21 punti, 3 in meno della formazione tanto vituperata perchè Giampaolo ‘non riusciva a dare carisma’ in un girone di ritorno considerato ‘imbarazzante’.

    Già, a proposito di aspetti negativi del 2019: per quanto mi riguarda al secondo posto, subito dietro all’esito della vicenda Vialli, metto proprio l’addio del tecnico blucerchiato. Oltretutto condito da inevitabile sparata sull’amore, 'regalata' come dono d’addio dall’attuale presidente ad un allenatore capace di fruttargli negli anni una valanga di plusvalenze. Come previsto, la partenza del mister di Bellinzona ha scoperchiato il vaso di Pandora rivelando le fragilità endemiche che venivano mascherate soltanto da una maniacale organizzazione e attenzione ai dettagli. Proprio quella maniacale organizzazione che alcuni criticavano. La Samp, sempre nel 2019, ha versato circa 3,6 milioni di stipendio lordi ad un tecnico per tre mesi di lavoro culminati, si fa per dire, con la squadra ultima in classifica. Allenatore che, per inciso, tutti lo scorso anno citavano quando veniva posta la fatidica domanda, ossia: "Chi potrebbe fare meglio di Giampaolo alla Samp?". Anche Di Francesco si è rivelata una grossa delusione di questo orribile 2019. Credevo potesse essere una scelta all’altezza, in realtà resto convinto che si sia trattato dell’uomo giusto nel posto sbagliato, e in un momento sbagliatissimo.

    Fortuna che gli aspetti negativi del 2019 sono terminati. Certo, se non consideriamo ad esempio le due sessioni di campagna acquisti: a gennaio è arrivato Gabbiadini ed è stato venduto Kownacki, mentre a giugno abbiamo perso Andersen, Tonelli, Praet e Defrel, sostituiti da Murillo, Chabot, Leris e Rigoni. La cosa sorprendente è che, nonostante le succulente plusvalenze e una campagna acquisti al risparmio, la famigerata camera di compensazione - io me la immagino un po’ come la camera dei segreti di Harry Potter - pare resti vuota, ed è già stato annunciato con gran squillo di trombe che la Samp, a gennaio, non potrà operare sul mercato se non a fronte di partenze o comunque in seguito ad operazioni minori. La cosa peggiore, però, è che questa situazione pare essersi trasformata nella normalità. Viene recepita come una notizia tutto sommato scontata, persino non troppo preoccupante. Che poi, non era colpa della vicenda della cessione societaria, l’immobilismo estivo? 

    Però adesso i lati da dimenticare di questo 2019 dovrebbero essere finiti, no? Cioè insomma, non considerando alcune cadute di stile tipo “Sta cazzo di città”, gli inviti a tifosi e giornalisti ad ‘aggrapparsi all’augusto membro’, oppure le denunce, le istanze di fallimento per compagnie facenti parte del gruppo imprenditoriale del presidente della Sampdoria, la richiesta della Procura di rinvio a giudizio per presunta distrazione fondi dalla Sampdoria, o i patteggiamenti di fronte alla giustizia sportiva. Mettiamoci di mezzo pure la frattura tra tifosi, va'.

    Che poi, volete sapere la cosa peggiore? Io, nella vita, sono un ottimista nato. Non poterlo essere sulla Sampdoria è il lascito più insopportabile di questo maledetto 2019. Ah, e tanti auguri.

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