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Sampmania: Audero, Ranieri e uno Juve-Samp giocato come un Derby
Anzi, per la verità il termine ‘rammarico’ non è corretto. Credo sia più giusto parlare di ‘nervoso’. Al sottoscritto, e credo a parecchi altri appassionati di Sampdoria, vedere la Samp offrire una prestazione gagliarda e convinta al cospetto dei Campioni d’Italia fa più che altro incavolare, in particolare se la si rapporta alla scampagnata in infradito di mercoledì scorso al Ferraris. Io non ho la certezza che giocando così il Doria avrebbe agevolmente vinto la stracittadina: Samp-Genoa è pur sempre un derby, le normali regole non valgono. Però non aver notato lo stesso livello di concentrazione e voglia nell’unica gara che ancora conta qualcosa per una città calcisticamente depressa fa imbestialire. E credo che su questo argomento non ci sia molto di cui discutere.
Un bel ginepraio invece lo solleva la questione Audero. Il numero uno doriano quest’anno è tutt’altro che impeccabile. Anzi, diciamo pure che le sue incertezze sono state macroscopiche, e che ha disputato una stagione decisamente al di sotto della sufficienza. Proprio come gran parte dei giocatori blucerchiati, aggiungo, altrimenti il Doria non avrebbe rischiato per il 90% della stagione la retrocessione. A non ricordarlo si rischia di risultare poco equi e prevenuti. Gli errori di Audero sono costati vari punti alla Samp, così come sono costati punti gli svarioni di Colley e i movimenti errati di Bereszynski, i tentativi di dribbling di Jankto o i passaggi sbagliati di Vieira, tanto per fare qualche nome. Onestamente dopo l’anno scorso lo ritenevo un buon interprete del ruolo, e sono rimasto convinto sino al termine del girone di andata che il portiere fosse il minore dei problemi, in una squadra che si dibatteva sul fondo della classifica. Purtroppo il rendimento è stato indifendibile, anche se tutto va - come sempre - contestualizzato: nelle altre compagini invischiate nella lotta salvezza vedo numerose incertezze da parte dei ‘colleghi’ di Audero, quasi tutti paragonabili al numero uno italo-indonesiano per valore e qualità. La Samp, in sostanza, ha il portiere che merita considerando il livello medio della formazione. Il suo fardello principale riguarda la valutazione gonfiata stabilita da Doria e Juve al momento del suo acquisto. Vi chiedo quindi, la responsabilità di ciò è la sua, o di chi ha deciso e accettato un prezzo di venti milioni per un giocatore all’epoca ventiduenne e con un solo campionato di B alle spalle, al netto dei vari artifici contabili?
Le poche note liete di giornata, per quanto mi riguarda, le attribuisco a due giocatori in particolare, ossia Yoshida ed Augello. Il difensore giapponese, dopo alcuni svarioni alle prime esperienze in Serie A, ha preso per mano il reparto e migliora partita dopo partita. Stesso dicasi per il laterale mancino italiano. Ho un’insana passione per Augello, me ne rendo conto, ma vederlo doppiare in velocità Cuadrado su un allungo testa a testa mi ha fatto capire che, mantenendo questa mentalità e questa umiltà, potrà confermarsi buon giocatore di Serie A. Penso che il Raoul Bova blucerchiato se lo meriti.
Chi si merita sino all’ultimo centesimo del suo stipendio, non mi stancherò mai di ripeterlo, è il signore con i capelli bianchi seduto in panchina. Dopo ogni giornata si rinsalda la mia convinzione sulla grandezza dell’impresa compiuta da Claudio Ranieri. Ma vi immaginate affrontare derby, Juventus e Milan con l’acqua alla gola, impelagati nella corsa per non sprofondare in B? Ranieri, in questo momento, è la nostra assicurazione sulla vita. Mi auguro venga riconfermato il prima possibile, certe supercazzole di Ferrero a precisa domanda sul rinnovo, e determinate dichiarazioni del tecnico nell’immediato post partita di Juventus-Samp, hanno risvegliato sensazioni sinistre. Spero vivamente che rimangano soltanto impressioni.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo