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Sampdoria, Vieira: 'Il bambino è cresciuto. Di Francesco mi ha detto...'
L' età 'verde' però può essere anche una spiegazione delle difficoltà della Samp: "Siamo una squadra giovane che deve ancora crescere. Ci aiutiamo tutti. Solo così possiamo arrivare dove vogliamo. L’anno scorso ho fatto solo sei partite da titolare, quest’anno di più. Il primo anno è di crescita, dovevo vedere come era il campionato. Quest’anno mi sento bene. Non abbiamo iniziato alla grande, ma la strada è lunga e ce la faremo. Ho giocato più avanti in questo campionato e ho fatto vedere il Vieira più offensivo".
Logiche difficoltà all'inizio della sua esperienza in Italia, poi grazie a Di Francesco Vieira è cresciuto: "L’anno scorso dovevo ambientarmi, ma adesso sto ottenendo sempre più spazio e di questo sono contento. Di Francesco mi ha aiutato, mi ha detto: tu sei più forte di quello che pensi e così ho preso più fiducia in me stesso. Con Ranieri possiamo fare bene: sta lavorando molto sulla nostra testa. Il calcio non è solo tecnica o tattica, c’è un grande aspetto mentale".
Nomi particolari, quello del calciatore e di suo fratello, che si chiama Romario: "È stata mia mamma a darci questi nomi, siamo nati nel 1998 e quell’anno il Brasile era fortissimo. Lei da giovane giocava a pallone e allora ha scelto di chiamarci così. Forse già lo sapeva che saremmo diventati calciatori. Io mi sento africano e allo stesso tempo europeo, vorrei però tornare un giorno in Africa e aiutare i bimbi che sono là".
Vieira ha detto la sua anche su un tema caldo del momento, i cori razzisti: "Voglio pensare che lo abbiano fatto perché stavo facendo qualcosa di buono in campo, perché queste cose non devono più accadere. E invece stanno succedendo sempre di più: non solo in Italia ma in tutta Europa. Bisogna dire basta" conclude il centrocampista.