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    Sampdoria-Modena 'costa' 8 milioni: e il riscatto di Tutino e Romagnoli ci sarà comunque

    Sampdoria-Modena 'costa' 8 milioni: e il riscatto di Tutino e Romagnoli ci sarà comunque

    • Lorenzo Montaldo
    La scorsa estate la Sampdoria ha dovuto operare sul mercato aggirando le restrizioni imposte dalla delicata situazione societaria, che limitavano le possibilità di spesa. Il club blucerchiato era obbligato a mantenere un equilibrio tra entrate e uscite e, per farlo, il direttore sportivo Accardi ha adottato una strategia particolare: il prestito con obbligo di riscatto. Questa formula ha permesso di distribuire il costo di diversi cartellini sui bilanci degli anni 2025, 2026 e 2027, con pagamenti suddivisi in più tranche o da saldare in un’unica soluzione. Nel bilancio estivo è stato quindi contabilizzato solo il costo del prestito, mentre il riscatto avverrà successivamente. Di fatto, si tratta di acquisti a titolo definitivo, ma con un pagamento differito.

    Per questo motivo, la sfida di sabato contro il Modena potrebbe costare alla Sampdoria quasi 8 milioni di euro, una spesa già messa a bilancio dal presidente Manfredi in estate. E se il punto decisivo non dovesse arrivare contro il Modena? La trasformazione da prestito a titolo definitivo verrebbe semplicemente posticipata alla successiva trasferta, e così via. Le operazioni concluse con questa formula riguardano Ghidotti, Ioannou, Bellemo, Sekulov, Romagnoli e Tutino.

    Sugli ultimi due giocatori, Romagnoli e Tutino, si sono diffuse diverse speculazioni. Essendo entrambi infortunati, si era ipotizzato che la Sampdoria potesse evitare di far scattare l’obbligo di riscatto, legandolo alla loro effettiva presenza in campo nel mese di febbraio. Tuttavia, questa teoria va smentita: il riscatto diventerà effettivo al primo punto conquistato sul campo a febbraio, indipendentemente dalla partecipazione dei giocatori alla gara. Il match cerchiato in rosso è quindi quello contro il Modena, ma il riscatto scatterà comunque al primo punto ottenuto dopo la chiusura del mercato invernale, che quest’anno è avvenuta a febbraio. Un’operazione di tale portata non poteva essere condizionata esclusivamente dalle condizioni fisiche dei calciatori.

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