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    Sampdoria, comunicato d'allarme del CdA: scadenze e stipendi da pagare, Ferrero diserta ancora. E adesso?

    Sampdoria, comunicato d'allarme del CdA: scadenze e stipendi da pagare, Ferrero diserta ancora. E adesso?

    • Lorenzo Montaldo
    Il Consiglio di Amministrazione della Sampdoria lancia un grido d'allarme. Lo fa con un lungo comunicato, pensato e soppesato a lungo negli ultimi giorni, ma annunciato già da tempo e rimandato soltanto in segno di rispetto per i lutti che hanno colpito recentemente i blucerchiati:  "In un momento così doloroso e triste per il calcio italiano e in particolare per il nostro club, dovuto alla prematura scomparsa della nostra bandiera Gianluca Vialli" si legge, "il Consiglio di Amministrazione della Sampdoria ha voluto attendere qualche giorno in segno di rispettoso e doveroso riserbo prima di fornire un aggiornamento in merito ad alcuni eventi societari".

    Il Consiglio ha sottolineato la scadenza del suo mandato: "Che terminerà con l’approvazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2022. L’incarico degli amministratori è e rimane quello di gestire la società con l’obiettivo di tutelarne il valore, nella consapevolezza che è in corso un processo di vendita del club gestito dal trust con l’ausilio di un advisor finanziario di primario standing". Il Cda sottolinea come abbia dovuto lavorare in un contesto "non favorevole, iniziato con il COVID e proseguito nel periodo successivo".

    Poi, inizia la parte corposa, legata alla questione societaria: "Come amministratori, su richiesta del trustee, abbiamo condiviso e continuiamo a condividere tutte le informazioni societarie con i diversi potenziali acquirenti, o eventuali sottoscrittori di debito, che, anche in questi giorni, stanno facendo le proprie valutazioni al fine di portare avanti delle proposte. Non è compito del Consiglio esprimere preferenze su chi debbano essere gli azionisti della società così come esula dal suo ruolo deliberare operazioni di ricapitalizzazione che sono di competenza dei soci, peraltro già convocati a questo proposito in assemblea d’accordo con il Collegio Sindacale". Chiaro segnale a Barnaba e a chi, nei giorni scorsi, ha 'accusato' il CdA di remare contro ad eventuali cessioni.

    Il vero grido d'allarme, però, è questo: "Tutto ciò premesso, nel rispetto della legge e nell’interesse dei tifosi, dei dipendenti, degli azionisti, di tutti i soggetti interessati al bene del club inclusa la città di Genova, porteremo avanti il nostro incarico attuando tutte le azioni necessarie a far fronte alla gestione aziendale e alla protezione del club stesso. Per questo il Consiglio di Amministrazione resta a disposizione di coloro i quali abbiano a cuore la Sampdoria e che vogliano dare un segnale concreto e tangibile per la risoluzione della situazione contribuendo a ricreare quell’indispensabile clima costruttivo che ha contraddistinto la storia di questa gloriosa società, patrimonio del calcio italiano". Qualcuno potrebbe leggere un riferimento a Garrone e alla famosa promessa dell'estate 2019 di salvare il club in caso di situazione disperata.

    Lo scenario, adesso, si fa complicato perché le ultime indiscrezioni raccontano di un Ferrero intenzionato a disertare anche le prossime due Assemblee, in programma il 20 gennaio e il 2 febbraio. Assemblee, lo ricordiamo, fissate a suo tempo proprio dalla Sport Spettacolo, holding di Ferrero controllante la Sampdoria, con ordine del giorno "aumento del capitale sociale fino all'importo di 50 milioni". Questo perché l'operazione di finanziamento portata avanti dal Viperetta in accordo con Banca Sistema sta richiedendo più tempo del previsto, e ciò costringerà di fatto il CdA a muoversi. 

    Lanna e gli altri consiglieri sono preoccupati in particolare dalle imminenti e pressanti scadenze fiscali: in ballo ci sono il pagamento della quarta rata della rateizzazione dei contributi, più o meno un milione di euro, da saldare assolutamente a fine mese per non perdere il diritto alla rateizzazione, e entro il 16 febbraio il saldo degli stipendi di ottobre, novembre e dicembre dei calciatori. Serviranno, a spanne, almeno una decina di milioni di euro. Il mancato pagamento comporterebbe penalizzazioni in classifica.

    Per questi motivi, il CdA sta iniziando a preparare alcune manovre sulla falsariga della composizione negoziata della crisi, che avrebbe il vantaggio di essere compatibili con le norme federali. Si tratta, di fatto, di un processo che ha come obiettivo il risanamento delle imprese in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, che però hanno le potenzialità necessarie per rimanere sul mercato, anche tramite la nomina di un professionista esperto nella ristrutturazione. Una situazione comunque difficilissima e drammatica, che potrebbe causare più di qualche imbarazzo in via Rosellini. 

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