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    Sampdoria, attacco super -ma senza cross- e difesa ritrovata: ecco come Montella ha risollevato la squadra

    Sampdoria, attacco super -ma senza cross- e difesa ritrovata: ecco come Montella ha risollevato la squadra

    • Lorenzo Montaldo
    Può una squadra con il quinto miglior attacco della Serie A ritrovarsi in lotta per la salvezza? Evidentemente si, chiedere in casa Sampdoria per ulteriori informazioni. I blucerchiati stavano sprofondando nel baratro pur possedendo un potenziale offensivo davvero impressionante. A Genova potevano contare su giocatori di un'altra categoria, almeno sulla carta, rispetto a quelli a disposizione delle altre compagini invischiate in zona retrocessione.

    Due settimane fa, la Samp è tornata a vedere la luce: il 2-0 con il Frosinone ha ridato smalto e convinzione a una squadra sino a quel momento spenta e impaurita. E' bastata solo questa molla, per vedere il Doria tornare alla ribalta e riprendere quota. Già ma, cosa è cambiato nel giro di pochi giorni?

    Innanzitutto, la convinzione dei propri mezzi e la 'cattiveria', se così la si vuole chiamare. Soriano e compagni non pensano più soltanto ai tocchi sul velluto, ma raddoppiano, pressano e inseguono gli avversari. Contro il Frosinone, erano sempre i blucerchiati i primi ad arrivare sulla sfera. Questa è stata la condizione necessaria affinchè la Samp risorgesse dalle ceneri. 

    Poi però ci sono alcuni dati statistici che spiegano ancora meglio la nuova vita e la nuova linfa del Doria: i gol fatti sono 42, 1,5 a partita in media, di più hanno segnato solo Roma, Napoli, Juve e Fiorentina. Tra queste compagini, però, la Samp è quella che conclude decisamente meno verso la porta. La squadra di Montella è quintultima come numero totale di tiri: letta da un'altra angolatura, significa che i blucerchiati hanno bisogno di meno occasioni per trovare la porta.

    La Samp è anche una squadra che crossa pochissimo: l'unica compagine a cercare meno questa soluzione rispetto ai blucerchiati in Serie A è proprio l'Empoli, avversario di sabato. Ed è facilmente intuibile, considerando i diktat di Montella: gioco palla a terra e percussioni centrali, fraseggi e dribbling. Guai a cercare il classico traversone dal fondo, naturalmente. Non è nelle caratteristiche dei doriani, che in attacco contano su talento in abbondanza ma peccano in centimetri.

    Ciò che ha sorpreso maggiormente nelle ultime due uscite, però, è stata la ritrovata solidità difensiva, dopo alcune giornate da incubo. Il recupero di Moisander, apparso in crescita, è stato fondamentale, così come è stato importantissimo l'aver sistemato Cassani, nato terzino, sulla linea dei 3 difensori 'puri'. L'ex Parma ha gamba, esperienza e tranquillità: sa fare il suo mestiere, coprendo anche sulle fasce. La vera mossa decisiva dell'Aeroplanino, però, è stata quella di spostare Ranocchia centrale nei tre che compongono il pacchetto arretrato. Dopo un inizio da incubo, e dopo la ricaduta patita proprio contro la sua ex squadra, l'Inter, Ranocchia ha inanellato due ottime prestazioni in un ruolo dove sembra trovarsi decisamente più a suo agio: nell'ultima gara ha limitato anche sul piano fisico un certo Luca Toni, mica un giocatore qualunque.

    Il dato che fa sorridere di più la Samp, insomma, è lo "0" alla voce gol subiti nelle ultime due uscite. In campionato, 180 minuti di imbattibilità non erano ancora arrivati, nonostante Viviano sia il portiere che ha effettuato più salvataggi in questa Serie A (111 parate). Difesa solida, attacco che segna e portiere che para; ricetta antichissima, ma sempre d'attualità: ecco come Montella ha risollevato la sua Sampdoria.

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