2016 Getty Images (Photographer) - (Editor)
Sampmania: Montella+Cassano, siamo stati accontentati
Il Doria in campionato non era mai riuscito a mantenere la porta inviolata per 180 minuti: è la ritrovata fase difesiva la vera pietra angolare del Doria 2.0. Ecco qual'è stata la molla che ha permesso a Soriano e compagni di alzarsi sui pedali per accelerare il ritmo e staccare le inseguitrici. Ranocchia, Moisander e Cassani puliti e precisi, Viviano decisivo, densità in mezzo al campo, chilometri macinati sulle fasce dal recuperato De Silvestri, preziosissimo, e da Dodò/Christodoulopoulos. Sono queste, ad oggi, le armi migliori della squadra genovese, che dopo tante sofferenze ha trovato un assetto arretrato da squadra vera.
E poi, ovviamente, c'è l'attacco. Potersi permettere come riserva un Cassano del genere, pronto persino al sacrificio e al lavoro sporco senza neppure una parola fuori posto, è un lusso per poche compagini, anche nei piani nobili della classifica. Giusto il Real del 2006. La Samp non solo può concedersi Fantantonio in panchina, ma ha persino la libertà di poter scegliere tra il 99, Correa e Ricky Alvarez. Sapendo che là davanti c'è un certo Quagliarella a sgomitare contro difese più o meno arcigne. Ho un solo rimpianto: nel 2007, piena era Garrone-Marotta, il dirigente oggi alla Juve sfiorò la costruzione della coppia Cassano-Quagliarella. La magia non riuscì per poche migliaia di euro. Vi immaginate quei due insieme, 9 anni più giovani?
Con interpreti di questo calibro, il gioco palla a terra dovrebbe venire naturale. Eppure, sino a poco tempo fa non era così. Oggi invece il Doria fraseggia a uno, massimo due tocchi, tutto in verticale, oppure porta palla regalando dribbling e azioni martellanti. E sbaglia poco. Ecco in cosa è stato determinante Montella. L'Aeroplanino ha isolato il gruppo dalle pressioni, per quanto possibile, ha fatto scudo ostentando una maschera di ottimismo a volte non reale. Montella ha insistito sui suoi principi di gioco anche quando tutti (io compreso) gli chiedevamo di abbandonare la sua filosofia di calcio in favore di un maggior cinismo, e i risultati gli stanno dando ragione. Mi ero già scusato 'virtualmente' con lui settimana scorsa, ma lo rifaccio volentieri.
Da domani ci sarà tempo per pensare all'Empoli: non ci si può né ci si deve rilassare, perchè la quota 40 non la regala nessuno. Ma ora la Samp merita di assaporare, finalmente, la tranquillità. In settimana avevamo chiesto il 'minimo sindacale', la continuità. Direi che siamo stati accontentati.