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Sacchi: "Baggio sbaglia il rigore e Grosso no, la differenza tra la mia Italia e quella di Lippi"
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DECISE ANDREOTTI - "Il fatto è che alla finale con il Brasile ci arrivammo in condizioni difficili. Fisicamente eravamo cotti, i giocatori non avevano più muscoli nelle gambe. Me lo dissero anche i medici e i massaggiatori: "Non c’è più niente da massaggiare...". Nei giorni precedenti non ci allenammo. Tutta colpa della prima parte del torneo giocata sulla costa est degli Stati Uniti. Caldo afoso, umidità al cento per cento, temperatura mai sotto i trenta gradi, si doveva dormire con l’aria condizionata. Io l’avevo spiegato ai dirigenti della Federcalcio che bisognava cercare di andare a giocare sulla costa ovest, perché il clima era migliore. Niente da fare: decisero i politici, Giulio Andreotti in particolare. Volle che l’Italia fosse lì a est, dove c’era la più popolosa rappresentanza di emigrati. Matarrese, presidente della Federcalcio e democristiano della corrente andreottiana, non poté opporsi. Per farmi digerire la pillola mi dissero: "L’Italia avrà tanti tifosi a sostenerla". Successe che sei mesi prima gli emigrati comprarono i biglietti e poi, forse, li rivendettero perché alla prima partita contro l’Irlanda c’erano più irlandesi che italiani. In sostanza, pochi tifosi e tanto caldo. E, in più, molti giocatori infortunati".
CONTRO BERLUSCONI - "Su tutti, perdemmo Franco Baresi. Insomma fu un Mondiale in salita e arrivare a un passo dalla gloria dev’essere un motivo d’orgoglio per noi italiani. Invece molti connazionali erano contenti della nostra sconfitta ai calci di rigore, per non parlare dei giornalisti che avevano già preparato il De profundis contro la Nigeria. In quell’occasione i miei ragazzi compirono un autentico miracolo. Sotto di un gol, Zola espulso ingiustamente, Roberto Baggio che ha male al ginocchio e chiede di essere sostituito ma io ho già fatto i due cambi, Mussi che ha i crampi. Dico: "Uno a destra e uno a sinistra". E che cosa succede? Che Mussi crossa, Baggio segna e andiamo ai supplementari e poi vinciamo grazie a un rigore calciato da Roberto. Alla fine della partita andai dall’arbitro e gli strinsi la mano talmente forte che gliela piegai. Sapevo che lo avevano mandato lì per farci fuori. Ma la mia Italia aveva carattere ed era riuscita a rimanere in piedi. Poi superiamo la Spagna, superiamo la Bulgaria in semifinale e arriviamo di fronte al Brasile per la sfida decisiva. Però io percepivo che in Italia non tutto il Paese era schierato dalla nostra parte. Molti temevano che Berlusconi, appena diventato presidente del Consiglio, sfruttasse politicamente il nostro successo. I suoi avversari in Parlamento erano anche i nostri avversari, inutile negarlo. Questa era l’aria che si respirava e ne ho avuto conferma quando siamo rientrati in Italia. Quel risultato, un secondo posto, non è stato apprezzato come noi ci saremmo aspettati. Ciò mi dispiace. E, visti i recenti risultati della nazionale azzurra, dico con forza che il nostro secondo posto al Mondiale del 1994 dovrebbe renderci ancora più orgogliosi di quella squadra. Abbiamo perso ai calci di rigore, siamo stati in partita fino alla fine nonostante non avessimo energie, di che cosa potevano rimproverarci?".