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Sabatini a CM: 'Mancini, serve la rivoluzione. Che senso hanno ancora Jorginho e Verratti?'
Proviamoci con un sorriso, dunque. E non a brutto muso, come ai tempi di Mancini giocatore e alcuni ct che non lo apprezzavano anche perché un po’ ombroso perfino più che talentuoso. Proviamo anche a partire da una considerazione netta: l’Inghilterra è più forte dell’Italia. Forse lo era già all’Europeo del 2021, dove ci andò bene. Di sicuro lo è in questo percorso verso Euro2024.
Quindi: un sorriso e un’ammissione, poi però facciamo anche la rivoluzione. In difesa, per giocare a 4, meglio difensori allenati a 4. Se invece si scelgono Toloi e Acerbi, da una vita abituati a 3, meglio giocare a 3. Non si tratta di ossessione da moduli, è semplicemente buonsenso. A centrocampo c’è più scelta. E c’è da scegliere meglio di Jorginho sicuramente, ma forse anche di Verratti in chiaro declino parigino e perfino di Barella quando sembra più isterico che frenetico. Si scelga. Si cambi. Si seguano, caro Mancio, le indicazioni del campionato. Cioè si schierino i classici “giocatori più in forma”, grande promessa (quasi mai mantenuta) di qualsiasi ct e ogni allenatore perfino nei club.
Con Zaccagni al posto di Pellegrini, con Tonali per Jorginho e Fagioli anziché Verratti, con Pessina al posto di Barella e Romagnoli (non Toloi) accanto ad Acerbi o magari Casale, avremmo perso ugualmente. Però avremmo costruito anziché restaurato. Perché questa Italia è ancora da costruire, senza ripensare al superbonus dell’Europeo vinto due estati fa. Ultima annotazione, sempre con un sorriso. Quando il Mancio era Pafundi (anzi, meglio di Pafundi) giocava in Under 21. Ma questo è un appunto periferico, rispetto alla partita con l’Inghilterra. Una chicca di storia. Un traguardo intermedio tra la partenza in salita e l’arrivo in discesa promesso da Mancini a Fiorello. E VivaItalia2, la nazionale che verrà.