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Romano: Dybala, una bugia, due offerte concrete respinte e... Roberto Mancini
Eppure è tutto vero. Perché i Gunners si sono mossi eccome, ragionando attorno ai 30 milioni e confermando di voler trattare Dybala anche in un incontro diretto avuto proprio con Zamparini a Londra qualche settimana fa. La richiesta dell'Arsenal è arrivata dalla proprietà, il Palermo ha preso atto e aspetta. Vorrebbe vendere sopra i 30/35 milioni, sa che può venirne fuori un'asta pur essendo Dybala a scadenza di contratto tra un anno. Ma soprattutto prende atto della volontà di Paulo che ha messo in stand-by l'Arsenal: prima di tutto per lui c'è l'Italia, la nostra Serie A, dove continuerebbe a giocare più che volentieri. Per questo si sente in pole position la Juventus, al lavoro per prenderlo già da gennaio scorso con Fabio Paratici in ottimi rapporti col suo agente Triulzi. Chiacchierate, contatti, prime idee di un eventuale contratto e la Juve che sa di essere prima scelta di Dybala. E Zamparini? Non scende a compromessi: la prima proposta informativa attorno ai 25 milioni più contropartite non ha convinto, c'è tempo per ripensarla e rimodellarla. Con l'Arsenal che preme e Paulito sempre al centro del mercato, senza escludere colpi di scena.
Perché tra bugie e offerte, c'è chi Dybala lo sogna. Roberto Mancini ha fatto il suo nome a Erick Thohir: per il prossimo anno vuole un giocatore importante in attacco, Lavezzi e Jovetic sono i primi della lista per cui sono stati già mossi i primi contatti concreti. Eppure, se andasse via Icardi, il Mancio gradirebbe eccome anche l'argentino che dell'Inter lo era già nel 2012, operazione saltata in fase conclusiva per i troppi intrecci legati a fondi d'investimento alle spalle dell'affare con l'Instituto de Cordoba. Non c'è ancora un'offerta dell'Inter, chiaro; ma nei sogni del Mancio c'è anche lui, Dybala. Probabilmente resterà tale, lontano dalla realtà, dove spinge l'Arsenal che spera di convincere Paulo e dove la Juventus non molla un centimetro. La corsa a Dybala è ancora lunga. Non basta più una Seat Leon da mettere in moto o un'hamburguesa...
Fabrizio Romano