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Romamania: Pellegrini pagato da top, ma non lo è. Gli orfani di Totti e De Rossi non lo criticano solo perché di Roma
Sono pensieri personali eh! Liberissimi i tifosi di amare un ragazzo nato qui da noi più di chiunque altro, ma che questo debba diventare un plus che addolcisca pagelle, ad esempio, o scateni una sorta di caccia al capitano sui social quando sbaglia, onestamente anche no.
Sto parlando di Lorenzo Pellegrini, bravissimo ragazzo, esempio per molti e per i più giovani perchè vero sportivo, mai oltre la riga del campo negli atteggiamenti. Però, quando gioca male, gioca male. Punto. E lui fin qui ha offerto prestazioni assai poco esaltanti. Con quello che ne consegue. Solo che a Roma, se sei di queste parti, se giochi male, giochi un pochino meno male... E' la città mamma che coccola il suo figliolo.
Ora, ho trovato osceni ben oltre l'oscenità gli insulti a Pellegrini per quel rigore sbagliato a Rotterdam. E' capitato a tutti, anche ai più grandi di sbagliarne. Il rigore è questo, ti ammalia e qualche volta ti tradisce. Però, non bisogna mica dirlo sotto voce che un giocatore pagato con lo stipendio da top player sia stato, fin qui, protagonista di una stagione disastrosa.
Sono contento, ci mancherebbe, che la prova contro l'Udinese sia stata finalmente positiva. E' un segnale e ben venga. Resta però il fatto che, forse per i motivi di cui sopra, Pellegrini sia trattato come un fuoriclasse in una città fresca orfana prima di Totti e poi di De Rossi. Io credo che pensare a Pellegrini come a un giocatore superiore sia un torto innanzitutto nei suoi confronti. Perchè lo si carica di pressione. Lo si illude di essere quello che non è. Pellegrini, quando è in forma, è un buon giocatore. I fuoriclasse sono altri e, oltre a Dybala, nella Roma io non ne vedo. Così come ne vedo davvero pochi nelle altre big italiane.
E' il segno dei tempi. Quindi, sperando che le prestazioni negative in serie siano solo un ricordo, auguro a Pellegrini di dar seguito ai segnali visti con l'Udinese, gol compreso, e di farlo con serenità, magari provando a togliersi quello zaino pesante di dosso. Quello da 'romano e romanista' che, se non ti chiami Daniele o Francesco – eccoli due fuoriclasse – è davvero difficile da tenere in spalla. E, sì, dimenticavo, di rimettere a posto le cose con il Feyenoord. Come, non è difficile immaginarlo.