È il giorno della dura contestazione dei tifosi della Roma. Dopo l’esonero di Daniele De Rossi è scoppiata la rabbia dei tifosi che già da mercoledì hanno iniziato ad esprimere il proprio dissenso. Prima uno striscione a Trigoria contro la Ceo Souloukou che questa mattina ha rassegnato le proprie dimissioni. I gruppi della Curva Sud avevano già comunicato uno sciopero del tifo per la prima mezz’ora di gioco e si sono radunati fuori l’Olimpico dove è stato affisso uno striscione: “Chi ama la Roma entra mezz’ora dopo”. Un altro a Piazza Mancini con la scritta: “A Trigoria mutismo e infamità”. Il clima è caldo e tanti tifosi sono infuriati con la società. Il pullman che trasporta la squadra, per evitare la contestazione, ha cambiato il solito tragitto per entrare allo stadio, scegliendo la deviazione che passa da Monte Mario.
Un elicottero della polizia sorvola fisso la zona Obelisco, ma al momento la situazione sembra sotto controllo: le auto continuano a circolare, non si registrano disordini, cori o proteste. Circa diecimila le persone che sono già entrate allo stadio e che hanno subissato di fischi l'ingresso in campo dei giocatori per il riscaldamento.

A meno di mezz'ora dall'inizio di Roma-Udinese, i sostenitori giallorossi si "scaldano" all'esterno dell'Olimpico con fumogeni e fuochi d'artificio. Inoltre, buona parte dei sostenitori si sono presentati all'Olimpico con la maglia numero 16 dell'ex tecnico Daniele De Rossi e hanno scelto, una volta entrati nell'impianto capitolino, di non salire sugli spalti: la Curva Sud, infatti, rimane deserta. Al momento dell'ingresso in campo dei calciatori, tutti sono stati fatti oggetto di fischi ad eccezione di Paulo Dybala.

Superata la prima mezzora di sciopero, i rappresentanti del tifo organizzato sono finalmente entrati in Curva Sud, raccogliendo gli applausi convinti del resto dell'Olimpico: immediatamente dopo si sono levati cori di sostegno nei confronti di De Rossi e altri decisamente ostili all'indirizzo della società. In Tribuna Tevere è stato esposto un altro striscione con scritto: “DDR uno di noi”.