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    Beato il Napoli che ha Ancelotti, la Roma dei pischelli si morde le mani

    Beato il Napoli che ha Ancelotti, la Roma dei pischelli si morde le mani

    • Mino Fuccillo
    Atalanta-Napoli tra poche ore e magari il Napoli non vince e il fossato con la Juventus si allarga. E Roma-Inter giocata una manciata di ore fa dove la Roma si è presa di forza e di diritto un punto e un pareggio che sono quasi un tonico ricostituente. Eppure Ancelotti beato il Napoli che ce l'ha e la Roma può... mangiarsi le mani.

    Perché Ancelotti beato chi ce l'ha? Facile: guardare giocare il Napoli è piacevole, divertente e, ultimo ma non ultimo, vario. Il sarrismo che solo pochi mesi fa era a Napoli una categoria dello spirito, il sarrismo che sembrava a Napoli dovesse essere scolpito nelle pietre della storia, è serenamente scalato a dolce ricordo della cronaca. Non è più neanche nostalgia, è solo una bella foto in un album chiuso. Ancelotti fa giocare il Napoli come e meglio di Sarri e in più il Napoli gioca un calcio staremmo per dire più felice. Quindi...beato chi ce l'ha.

    E la Roma che c'entra, perché dovrebbe mangiarsi le mani? Per l'errore strategico commesso da chi la dirige e guida. Commesso alcuni mesi fa, alla fine dello scorso campionato. La Roma dirigenza (società e panchina) allora hanno pensato e valutato che il quarto posto almeno nel campionato che veniva era una sorta di diritto acquisito. Insomma se lo sono sentito assegnato d'ufficio il quarto posto.

    Sensazione e calcolo sbagliati, molto sbagliati. La Roma dirigenza e panchina avrebbero dovuto capire che anche per il solo quarto posto nel campionato che veniva ci voleva qualcosa in più di quel che si aveva. Qualcosa di più in campo? Fatta la scelta contraria, fatta la scelta Roma pischella (Roma dei giovani, Pellegrini, Zaniolo, Under, Kluivert...) più Kolarov e De Rossi. Fatta la scelta tre esperti (De Rossi e Kolarov appunto più Dzeko) e poi se son rose fioriranno. Fatta la scelta in campo e in rosa stiamo più o meno come stiamo e investiamo nel comparto pischelli, allora il qualcosa di più che serviva era per forza di cose un di più in panchina.

    Appunto Ancelotti. Se Ancelotti è stato alla portata del Napoli allora poteva essere alla portata della Roma. Non perché Di Francesco sia nella modestissima opinione di chi scrive non bravo allenatore. Lo è bravo, ovviamente. Ma non è quel qualcosa in più. Di Francesco è adeguato a quel che ha in rosa. Ma da solo e di suo il di più...Basta guardare a come la Roma gioca: singulti, ansie, subitanee esaltazioni, frenesie, sonnolenze. Una squadra che non gioca felice e che ha perso rispetto all'obiettivo quarto posto dieci punti con la coda della classifica e che per arrivare quarta dovrebbe riprenderseli andando a toglierli alla testa della classifica.

    Squadra la Roma che gioca non felice. Al netto, e che netto, del rigore più che evidente che le è stato negato contro l'Inter ieri sera.

    Già, Var, occorrerebbe mettersi d'accordo: Var è quello che si vede in tv, sì o no? O Var è quello che si vede in tv dopo che gli arbitri hanno valutato se è il caso di guardare in tv?

    E fuori campo questa settimana? Fuori campo le scritte infami contro Scirea. Dicono tutti e sempre: sono cose che non c'entrano con il calcio. Sicuri? Non c'entreranno, ma sono due-tre decenni che cose così il calcio lo accompagnano come cani fedeli. Pulciosi certo e rabbiosi, ma fedeli accompagnatori del calcio, da due-tre decenni.     

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