AFP/Getty Images
Ancelotti 'bugiardo', ma il gol della Stella Rossa è un vantaggio per Anfield
Non è bastato vincere, non è bastato essere primi nel girone a 90 minuti dal termine, quando nel tuo raggruppamento ci sono Liverpool e Psg. Il Napoli può superare il turno, il Napoli può andare agli ottavi, ma come il più classico delle sliding doors, si ripresenta quella maglia, quella squadra, quella storia sulla strada di Carlo Ancelotti. C'è ancora il Liverpool, c'è sempre il Liverpool, c'è comunque il Liverpool nel suo destino. Le finale di Champions, le grandi finali, gioie e dolori, lacrime e sorrisi, paradisi ed inferni che si sono alternati anche nella stessa partita.
Martedì 11 dicembre sarà la grande prova di maturità, sarà la partita che farà capire se è davvero il Napoli di Carlo Ancelotti, se in pochi mesi dal suo insediamento, il tecnico è riuscito a dare quella mentalità internazionale che permette di affrontare al Napoli quella che è, semplicemente, una finale con due risultati su tre a disposizione. Senza fare calcoli, il Napoli dovrà dimostrare mentalità, spessore. Finora, va detto, il percorso è stato straordinario: fare 9 punti in cinque gare, unica squadra imbattuta finora nel girone, significa tantissimo. Il processo voluto da De Laurentiis e portato avanti da Ancelotti sta dando i frutti sperati.
L'ATTEGGIAMENTO DA CHAMPIONS. “Siamo orgogliosi di essere davanti in un girone del genere. Anche il gol subito ci dà uno stimolo in più, non possiamo fare calcoli, così possiamo giocarcela al Liverpool così come sappiamo fare”. L'atteggiamento da Champions si vede anche nelle bugie. Carlo Ancelotti parla in conferenza stampa quasi col sorriso di un gol subito che potrebbe pesare tanto, cercando di spingere sempre sull'acceleratore. Ancelotti sa che questa squadra deve spingere, che per costruire la sua dimensione internazionale deve vivere di emozioni, di pensare in grande, di credere che sia possibile vivere un sogno internazionale quasi inconcepibile. È scontato che sarebbe stato preferibile fare un gol in più, evitare di subire quella rete e tenersi la possibilità di perdere uno a zero ad Anfield. Sul latte versato non serve a niente piangere ed allora meglio parlare di “paradossalmente, meglio così”. Gli elementi da grande notte ci sono tutti, la sensazione per la prima volta ci sia una mentalità internazionale da grande squadra è concreta. Ci vorrà anche un po' di fortuna nella tana di Salah, Firminio e Mané, sarà un'altra grande partita a scacchi nel pre-match con un altro fuoriclasse come Klopp, sarà una di quelle notti alla Carlo Ancelotti, soprattutto se avrà ancellottizato il suo Napoli.
Martedì 11 dicembre sarà la grande prova di maturità, sarà la partita che farà capire se è davvero il Napoli di Carlo Ancelotti, se in pochi mesi dal suo insediamento, il tecnico è riuscito a dare quella mentalità internazionale che permette di affrontare al Napoli quella che è, semplicemente, una finale con due risultati su tre a disposizione. Senza fare calcoli, il Napoli dovrà dimostrare mentalità, spessore. Finora, va detto, il percorso è stato straordinario: fare 9 punti in cinque gare, unica squadra imbattuta finora nel girone, significa tantissimo. Il processo voluto da De Laurentiis e portato avanti da Ancelotti sta dando i frutti sperati.
L'ATTEGGIAMENTO DA CHAMPIONS. “Siamo orgogliosi di essere davanti in un girone del genere. Anche il gol subito ci dà uno stimolo in più, non possiamo fare calcoli, così possiamo giocarcela al Liverpool così come sappiamo fare”. L'atteggiamento da Champions si vede anche nelle bugie. Carlo Ancelotti parla in conferenza stampa quasi col sorriso di un gol subito che potrebbe pesare tanto, cercando di spingere sempre sull'acceleratore. Ancelotti sa che questa squadra deve spingere, che per costruire la sua dimensione internazionale deve vivere di emozioni, di pensare in grande, di credere che sia possibile vivere un sogno internazionale quasi inconcepibile. È scontato che sarebbe stato preferibile fare un gol in più, evitare di subire quella rete e tenersi la possibilità di perdere uno a zero ad Anfield. Sul latte versato non serve a niente piangere ed allora meglio parlare di “paradossalmente, meglio così”. Gli elementi da grande notte ci sono tutti, la sensazione per la prima volta ci sia una mentalità internazionale da grande squadra è concreta. Ci vorrà anche un po' di fortuna nella tana di Salah, Firminio e Mané, sarà un'altra grande partita a scacchi nel pre-match con un altro fuoriclasse come Klopp, sarà una di quelle notti alla Carlo Ancelotti, soprattutto se avrà ancellottizato il suo Napoli.