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    Roma, le pagelle di CM: Zaniolo si fa rimpiangere. Jesus ex generoso

    Roma, le pagelle di CM: Zaniolo si fa rimpiangere. Jesus ex generoso

    Roma-Inter 2-2

    Olsen 6,5: Un po’ di umidità gli bagna il pallone sul tiro centrale di Keita che per poco non gli scappa dalle mani, ma quando Icardi gli si presenta sullo zerbino di casa non esita un attimo a sbarrare la porta con una bella uscita. Nulla può il gigante svedese sui due colpi ravvicinati di Keita e Icardi. Altra uscita da colosso del nord nel finale, sempre su Icardi. 

    Santon 5: A Milano hanno stappato bottiglie di champagne alla notizia della sua cessione. Forse esagerando. Ma di certo non si sorseggia tranquillamente vino sulla sua fascia. Keita gli sguscia via e in fase di spinta sbatte spesso contro Asamoah. Sale un po’ di verve nella ripresa quando finalmente la Roma si arrabbia ma quando prova a uscire centralmente palla al piede regala al 65’ un pallone sanguinoso dal quale poi nasce il corner del 1-2. (24’st Kluivert: entra con le bollicine giuste e lavora bei palloni per i compagni)

    Manolas 6: Evita il peggio dopo solo 6 minuti quando usa sasso sulla forbice tagliente di Asamoah. Poi è impegnato a fare beneficenza col compagno di reparto e proprio per tappare un buco di Jesus rischia di farsi male. Sgomita con Icardi dimostrandosi uno dei migliori difensori di questo campionato, ma con Maurito non si scherza. Sul gol l’argentino si riprende punti e partita.  

    Jesus 5: Altro ex maltrattato sotto la Madonnina, al contrario di Zaniolo però non fa nulla per essere rimpianto. Calma piatta fino al 37’ quando Keita gli sbuca alle spalle e gli frega tutto il bottino.  Da quel momento in poi torna a essere il Juan Jesus delle brutte notti milanesi. Appoggi sbagliati, scivoloni e un costante senso di timidezza. Ha l’unico merito di farsi sbattere addosso un tiro acido di Politano.

    Kolarov 6,5: Corre dritto verso il dischetto, senza paura. Un sentimento che non ha. Si prende il pallone e lo infila dove Handanovic non riesce nemmeno a immaginare. Un gol pesantissimo. Prima aveva provato a farsi perdonare il buco su D’Ambrosio in occasione del gol di Keita con una punizione che Handanovic riesce a spizzare col mignolo oltre la traversa. Scende meno del solito, colpa pure degli avversari che a turno lo tengono sulla difensiva chiudendogli l’angolo di azione. 

    Cristante 6: Dà la precedenza a tutti, con una gentilezza stucchevole. Ad approfittarne al 15’ è Asamoah che gli impedisce una fuga in contropiede potenzialmente pericolosa poi pure Brozovic lo beffa. Un altro passo, nel senso negativo del termine, rispetto a tutti ii centrocampisti sul tappeto verde. Meglio quando alza il raggio d’azione e consegna a Under la bomba da piazzare alle spalle di Handanovic.  In quella zona lì esce fuori il vero Bryan. Brivido finale per un colpo di testa finito a lato. 

    Nzonzi 6: Inizia con stile strappando pure un ohh di approvazione dalla Tevere quando regola di classe Joao Mario e Borja Valero. Rispetto a Cristante ha meno impeto offensivo (vedi il tiro moscio nella ripresa), ma offre maggiore schermo difensivo. Prosegue senza strafare ma con più scioltezza rispetto alle ultime due grigie prestazioni. 

    Under 7: Ricomincia puntando quella porta che si sarà sognato ogni notte da martedì ad oggi. La guarda con distacco, quasi spaventato e con spavento regala pure troppi palloni agli avversari. Su un passaggio totalmente sballato nasce l’azione che porta Keita al quasi vantaggio. Il turchetto è giù di corda, ma gli basta cambiare porta e arriva un gol che farà il giro del mondo: sassata di sinistro che spacca pure la telecamera alle spalle di Handanovic.  Poi cicca male. (38’st Pastore ng: serviva più durezza)

    Zaniolo 7: Non hanno creduto in lui, e lui (Nicolò) vuole farglielo rimpiangere subito con un incursione che crea problemi ad Handanovic. Lui (Nicolò) ha il futuro da disegnare e tante belle ispirazioni che qualche volta gratta via per eccesso di foga. Pregevole però la pennellata che finisce fuori di un soffio al 25’ e la sassata che costringe il portiere interista a domandarsi davvero: “Ma chi ha fatto l’affare tra Roma e Inter?”.  Non è dello stesso avviso Rocchi che gli nega un rigore netto senza nemmeno guardare al Var. Ripresa combattiva. (32’st Perotti ng: torna dopo una infinità, ma si vede che non è al top)

    Florenzi 6,5: Ritorno alle belle origini, ma senza malinconia. Anzi Alessandro si ritrova   e dopo un quarto d’ora impegna seriamente Handanovic, poi impreca per un palo pieno su un assist d’oro di Schick che sa più di gol mangiato che di sfortuna. Secondo tempo verace, e qui in senso positivo. Si frappone pure tra Borja Valero e Olsen e impedisce a Icardi di fare male di nuovo.  

    Schick 6: Con Skriniar è duello dal sapore austro-ungarico.  Lo slovacco sembra decisamente più convinto di poter vincere la guerra, ma quando meno te lo aspetti il ceco tira fuori una giocata di tacco che non si vedeva dai tempi della Sampdoria e che disorienta pure De Vriji. Si bea di quel numero però e finisce per oscurarsi. Peccato, un gran peccato. 

    Di Francesco 6: Il problema principale è reagire dopo un destro. E la Roma il pugno in faccia lo riceve direttamente da Rocchi. Stavolta però la rabbia va oltre la fragilità e finalmente si rivede una squadra combattiva, a tratti pure bella seppur coi soliti errori dei singoli (vedi Jesus). Gli crollano le braccia quando la squadra non pressa il primo portatore di palla, così urla e strepita finché la squadra non recepisce il messaggio. Eusebio ha una qualità non comune: risollevarsi. Visti i tanti infortuni pare più un punto guadagnato, ma la classifica piange. 

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