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    Roma, le pagelle di CM: Dzeko-Schick coppia choc. Olsen, altra quaglia. Ranieri, chi te l'ha fatto fare?

    Roma, le pagelle di CM: Dzeko-Schick coppia choc. Olsen, altra quaglia. Ranieri, chi te l'ha fatto fare?

    • Francesco Balzani
    ROMA-NAPOLI 1-4

    Olsen 4: Dopo le pernacchie in Svezia incassa la fiducia di Ranieri. Ma è una fiducia mal riposta. Sul gol di Milik resta come al solito inerme, poi si oppone con un bel riflesso (centrale) sul tentativo di raddoppio di Verdi prima di mettere in dispensa l’ennesimo uovo di quaglia con un’uscita bassa imbarazzante. Da gennaio si ricordano poche parate. Sembra addirittura peggiorato. 

    Santon 4,5: Ha detto che qui a Roma si sente davvero bene. Beato lui. I tifosi, invece, dopo la fiducia iniziale hanno fatto crollare le braccia lungo i fianchi. Dalle sue parti nasce il gol di Milik, poi svolge il solito compitino che non lo porterà di certo in Nazionale. Nella corsa con Florenzi e Karsdorp vince chi punta meno i piedi. Un disastro. 

    Manolas 4,5: Allarga le braccia mentre la nave affonda in un mare di errori e disappunti. Nella ripresa suona la carica con un bel tackle su Mertens, ma dura il tempo di una storia su Instagram. Resta di sasso su Verdi poi arpiona in area evitando il poker. Prende pure un giallo pesante e inutile che gli costerà la gara di mercoledì con la Fiorentina. Finisce in tragedia greca, come spesso capita. 

    Fazio 4: Non lo sveglia nemmeno la primavera. Al primo affondo del Napoli finisce all’ombra della solita quercia. Il ritmo da partitella alla Villa Borghese lo persuade per il resto della partita. Gli manca solo il fratino e se escludiamo un recupero su Milik nella ripresa resta in costante difficoltà. 

    Kolarov 4,5: Lascia il dischetto rosso a Perotti, ma lascia spesso pure libera la fascia. Non sempre Mertens ne approfitta, ma nella ripresa proprio dalle sue parti arriva il cross basso che porta al raddoppio. Il serbo dove era? Pure lui ha tirato da tempo i remi in barca, eppure fino a qualche settimana fa dava lezioni di calcio ai non esperti.  

    De Rossi 4: Il ritorno del capitano serve solo a far alzare un po’ la voce della Sud durante la lettura delle formazioni. Le condizioni fisiche sono ancora deficitarie e il consueto scudo davanti a una difesa di burro si spezza alla prima mazzata. Dopo mezz’ora viene da chiedersi se sia in campo oppure no. In queste condizioni è meglio non rischiarlo. (36’st Kluivert ng: parli meno, giochi di più)

    Nzonzi 4:  Sembra non abbia ancora digerito la lasagna della domenica. Gioca, come al solito, a ritmi soporiferi ma stavolta aggiunge pure poca concentrazione nell’appoggio orizzontale.  Al 18’ schiaccia troppo di testa un bel cross di Santon, poi si fa rivedere sempre di testa in occasione del rigore. Oggi qualcuno a Fregene ha giocato coi figli a ritmi più alti. Quando di testa, a mezzo metro da Meret, colpisce la traversa sembra di rivedere Aldo in Tre uomini e una gamba.

    Schick 4: Ha cambiato più posizioni lui che un deputato del Parlamento italiano. Torna a destra ma restano solo le promesse di una campa elettorale stucchevole. Sbaglia appoggi, non si rende mai pericoloso, non tira mai fuori i denti e si becca un giallo sciocco. Un merito ce l’ha: si prende sui piedi le mani di Meret guadagnando il rigore. (17’st Zaniolo 5,5: lo ha bloccato il mal di pancia. Forse il Buscopan tra primo e secondo tempo ha fatto miracoli. Stavolta può poco) 

    Cristante 4,5: Finalmente da trequartista, e quindi senza alibi. Cambia qualcosa? No. Bryan è friabile e finisce legato tra Ruiz e Allan. Ha un paio di occasioni per andare al tiro ma impatta sul muro azzurro prima e sulle mani di Meret poi. Timidi tentativi per dare il senso a una prestazione senza nerbo e senza piglio. Stagione da archiviare, ma ha diritto alla replica il prossimo anno.  

    Perotti 5: Un po’ di vivacità in più rispetto al mortorio che ha intorno. Al 40’ crea l’unica azione offensiva della Roma ma anziché tirare in porta cerca il compagno in mezzo. Che non c’è. Poi indossa gli scarpini di Frozen e gela Meret. Nel secondo tempo resta gelato lui e non si fa più vedere. (37’st Under ng: bentornato, nel dramma)

    Dzeko 4: Forse era meglio quando si innervosiva e tirava fuori un po’ di grinta. Oggi è in balia del mare azzurro come un tronco senza rami. Zero tiri in porta, zero pericoli, zero di tutto. Al 40’ prova a disinnescare un attacco del Napoli con un liscio da Mai dire gol. Poi consuma un po’ le suole nel cerchio di centrocampo per dimostrare a fine partita che era presente pure lui. 

    Ranieri 4: Il 4-2-3-1 stranamente riproposto dura appena 5 minuti. Poi diventa una sorta di 4-1-4-1 senza lo straccio di un’idea. La squadra è persa: mentalmente, fisicamente tatticamente. Si aspettava una reazione dopo Ferrara, è arrivata l’ennesima figuraccia di una stagione maledetta. E’ solo in un ambiente diventato irrespirabile, ma chi gliel’ha fatto fare? 

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