Redazione Calciomercato
Roma, Soulé con Dybala: per De Rossi la coppia è un azzardo tattico
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SOULÉ E DYBALA POSSIBILE MA… - Bisogna innanzitutto individuare il contesto tattico. Soulé e Dybala potrebbero giocare insieme quasi unicamente nel 4-2-3-1. E fin qui niente di nuovo o di improbabile per De Rossi. L’ex Frosinone starebbe a destra, Dybala trequartista-seconda punta, come piace a lui. Più della Joya infatti, Soulé garantirebbe in fascia quel lavoro difensivo necessario per la sostenibilità del sistema. Più della Joya però non significa molto, in realtà. Perché Soulé non brilla certo per applicazione e letture difensive, come si può notare anche solo da questa mancata diagonale nella leggibilissima discesa di Huijsen, da cui deriverà poi l’uno a zero nella gara di ritorno tra Roma e Frosinone. Non stringe e sbaglia priorità, così che il centrale della Roma continua a conquistare campo pericolosamente…
Dunque in un 4-2-3-1 con Dybala e Soulé la Roma avrebbe sicuramente un lato debole, difensivamente parlando. Rischierebbe di esporsi tanto. È chiaro che questa potrebbe diventare al contempo una soluzione utile in certe partite o in certe fasi, quando la Roma vorrà imporsi aggiungendo qualità a qualità. Ma sarebbe sempre una situazione piena di squilibrio. Il che in ogni caso può essere assunto come rischio calcolato. Detto ciò, o hai due interni stratosferici per capacità di corsa e interdizione o diventi molto penetrabile. Soulé lo vedrei meglio protetto da un centrocampo a tre, ma capite bene che questo porta all’assurdo di escludere Dybala, cosa che non è pensabile. La realtà tuttavia ci insegna che Dybala si esclude da solo con i suoi guai fisici, quindi l’idea Soulé non va pensata solo come “aggiungo un titolare tecnico e fantasioso accanto alla Joya”, ma anche come “ho un giocatore di talento che può coprirmi tutte le assenze di Dybala”. E allora sia il 4-2-3-1/4-4-2 con un altro interprete davanti e Soulé esterno, o ancora meglio il 4-3-3 diventano carte importanti per De Rossi. Per non perdere fantasia e guadagnare un poco in equilibrio.
L’INTERPRETAZIONE DEL RUOLO - Quanto alla fase offensiva, non è tutto oro quello che luccica. Nel senso che bisogna capire come si è imposto Soulé nel Frosinone, cioè attraverso quali dinamiche di gioco. Non basta dire esterno. Conta l’interpretazione e conseguentemente il grado di libertà, il raggio d’azione. La domanda è: gli spazi di manovra che aveva garantiti con Di Francesco, i movimenti e le ricezioni che lo hanno reso un giocatore intrigante, possono confliggere in qualche modo con gli spazi, i movimenti e lo stile di gioco di Dybala?
La risposta è sì. Ciò non significa poi che De Rossi non possa arrivare a creare un’armonia tra i due giocatori con gli espedienti tattici opportuni. Di certo però il punto di partenza è critico, ben più che una sfida. Infatti tanto a Soulé quanto a Dybala piace arretrare per partecipare alla manovra o effettuare lanci da regista aggiunto (vedi sopra il lancio per Lirola contro il Sassuolo) in modalità e movimenti molto simili. E anche quando l’azione si sviluppa lontano dalla propria porta, ecco che a entrambi piace occupare certi spazi di rifinitura, con giocate tipiche coerenti con la loro qualità e il loro mancino letale.
Non è forse questa qui sotto la classica ricezione nell’half-space di destra che vediamo praticare sempre da Dybala? Ebbene questi sono i palloni che cercava e giocava Soulé nel Frosinone. Quelli con cui si è messo in mostra. E ricevere tante volte la palla in una certa situazione ideale per le proprie caratteristiche (o al contrario poche), fa tutta la differenza del mondo.