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    Real Madrid con Mbappé, ma senza Kroos: Ancelotti prepara un 4-3-fantasia da SuperChampions

    Real Madrid con Mbappé, ma senza Kroos: Ancelotti prepara un 4-3-fantasia da SuperChampions

    • Massimo Callegari
      Massimo Callegari
    La fresca sensazione di invincibilità del Real Madrid dopo la presa di Wembley, in una delle poche città ancora immuni all'imperialismo madridista, è stata ulteriormente rafforzata dall'annuncio di Kylian Mbappé. 
    La prima, istintiva reazione è: "Così saranno ancora più imbattibili". 
    La seconda, per i testimoni/reduci dell'era spettacolare ma non così vincente dei Galacticos è: "Ok, ma se tutti penseranno a fare gol, chi correrà?". 
    E la terza, per i più razionali: "Più Mbappé e meno Kroos, il gioco terrà accesa la candela dell'equilibrio?". Tutti pensieri legittimi e non necessariamente alternativi tra loro. Proviamo a rispondere, uno a uno. 

    Il Real ha costruito il suo 36° titolo di Liga su una grande solidità difensiva. Pur avendo perso quasi per tutta la stagione il terzetto titolare Courtois-Militao-Alaba, Ancelotti ha chiuso con uno dei migliori campionati per gol subiti nella storia del club. In Champions fino alla finale è stata invece la squadra con più parate compiute, ha concesso 15 reti in 12 partite e non ha dominato nemmeno una delle gare a eliminazione diretta: sofferenza estrema nelle due con Lipsia e Manchester City, in parte all'andata col Bayern Monaco e nei primi 60' col Borussia Dortmund. Si è aggrappato a un Vinicius da Pallone d'Oro (gol contro il Lipsia, 2 assist e mezzo contro il City, 2 gol al Bayern e 1 al Borussia) e non ha mai dato la sensazione di strapotenza assoluta che il risultato finale fa percepire. Insomma: Mbappé serve eccome, per dare più consistenza alla squadra e avere un appoggio offensivo in più, anche dal punto di vista fisico. 

    Il Real dei giovani Galacticos può raccogliere spunti interessanti dal suo illustre precedente. L'impoverimento del centrocampo portò prima a uno scollamento della squadra e quindi all'acquisto della disperazione dell’Ogro Gravesen, medianone danese che faceva da bodyguard a Figo, Beckham, Zidane, Raul, Ronaldo Fenomeno, Owen… Questa rosa è meglio strutturata, con centrocampisti di forza e qualità come Tchouameni, Valverde e Camavinga acquistati giovani o giovanissimi con un investimento complessivo di circa 130 milioni di euro (!). Sono maturati con il DNA Real, giovani-vecchi che raccoglieranno l'eredità di Modric e Kroos, nel caso di Valverde anche con il numero 8. L'equilibrio della squadra è in ottimi piedi (e polmoni) grazie anche alla loro duttilità: possono giocare in più posizioni e con più sistemi, nel centrocampo a 2 o a 3. 

    Non esistono calciatori paragonabili a Toni Kroos: 87% di precisioni nei passaggi lunghi, nettamente il migliore dei Top5 campionati europei; miglior calciatore del continente anche per passaggi riusciti sotto pressione, quasi il 95%; media di 1 assist ogni 5 partite in 10 anni con il Real, più della metà da palla inattiva, compreso l'ultimo per Carvajal a Wembley. Il pallone probabilmente non arriverà più con la stessa precisione agli attaccanti e per rendere la manovra fluida anche in sua assenza, la soluzione ideale sembra l'arretramento di Lord Jude Bellingham nel duo/terzetto di centrocampo. Al Borussia Dortmund si muoveva sul centro destra con eleganza ed efficacia, a una media di 6 palloni recuperati a partita nell'ultima stagione 22/23. Al Real ha giocato più avanti, ha segnato 23 reti e fornito 13 assist ed è stato il miglior recuperatore di palloni in zona offensiva di tutta la Champions League. Con queste premesse e dopo aver ricaricato le batterie post-Euro24, se Mbappé metterà da parte il suo ego per il bene del pressing e della squadra, Carlo Ancelotti sarà già a buon punto per il suo nuovo fantasmagorico 4-3-fantasia. Di supercampioni, da SuperChampions. 
     

    Commenti

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    Utente vxl 992113
    Utente vxl 992113

    Mbappé è fortissimo, ma molto antipatico e arrogante. Credo che il Real, con l'uscita di Kroos e...

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