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Real Madrid campione di Spagna: dopo Benzema e prima di Mbappé, è la vittoria del 4-3-fantasia
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ACQUISTI IN PROSPETTIVA - Il resto della campagna acquisti è stato votato all'inserimento di profili in grado di allungare la rosa e con un futuro promettente: il terzino sinistro Fran Garcia dal Rayo Vallecano, la stellina turca Arda Guler dal Fenerbahce (tartassata dagli infortuni in questi mesi), il figliol prodigo Brahim Diaz dopo i due anni di prestito al Milan. Proprio Brahim, dodicesimo uomo nell'arco di tutta la campagna e autore di reti pesantissime, ha timbrato gol e assist per Bellingham nell'ultima vittoria contro il Cadice.
UNA SOLA SCONFITTA - A 360 minuti dal termine, il Real Madrid ha perso in Liga una sola partita, quella di andata contro l'Atletico Madrid, al Civitas Metropolitano, per 3-1 il 24 settembre. Poi un cammino a ritmi insostenibili per il Barcellona, sconfitto in entrambi i Clasicos, e per il Girona, la sorpresa stagionale, regolato per 0-3 a Montilivi (unica sconfitta casalinga per i biancorossi in stagione) e per 4-0 al Bernabeu, nella serata che ha indirizzato definitivamente il campionato. Proprio il Girona ha servito al Real la matematica certezza della vittoria battendo il Barcellona per 4-2.
OLTRE GLI INFORTUNI - E dire che non è stata nemmeno una stagione fortunata, specie in autunno: hanno praticamente finito la stagione per gravi infortuni prima il portiere Thibaut Courtois, poi i due difensori centrali titolari, Eder Militao e David Alaba; Vinicius inoltre ha avuto qualche problema di troppo nel corso dell'annata (ma abbiamo già menzionato le qualità del rincalzo Brahim Diaz). In porta è stato scelto Kepa dal Chelsea, diventato poi rapidamente il secondo di Lunin, mentre la difesa non ha subito modifiche. Nel corso della stagione, non è stato raro vedere Tchouameni e Carvajal adattati a centrali di difesa dalle loro posizioni di vertice basso e terzino. Con risultati sempre impeccabili.
KROOS SU, MODRIC GIU' - Sarà ricordata anche come la stagione che ha visto separarsi i percorsi dei due direttori d'orchestra di un'epoca al Bernabeu: Luka Modric ha perso il posto da titolare in favore di Camavinga e Tchouameni, mentre Toni Kroos non solo ha ricominciato a giocare in Nazionale, ma ha anche trovato l'accordo per il rinnovo di contratto. A 34 anni, il tedesco è ancora il miglior passatore al mondo e dà alle partite il ritmo che desidera, su qualsiasi palcoscenico.
4-3-FANTASIA - Ma come sopperire all'assenza di un grande centravanti? Joselu una manciata di gol l'ha messa a segno, ma non è mai stato una prima scelta. Carlo Ancelotti, ormai padrone incontrastato dello spogliatoio più prestigioso al mondo, ha trovato un'alchimia irresistibile tra Vinicius, Rodrygo e un Bellingham particolarmente libero di inserirsi e cercare il gol. Con quella al Cadice nell'ultima partita sono addirittura 18 le reti in campionato, l'inglese è un serio candidato al titolo di pichichi, ovvero capocannoniere della Liga, partendo dalla posizione di centrocampista offensivo. E per quel che riguarda i due brasiliani, citiamo lo stesso Ancelotti: "Se Vinicius o Rodrygo si trovano meglio nell’aprirsi un po’ di più, non dirò loro di rimanere dentro perché si tratta di un’interpretazione individuale del gioco in possesso del pallone. E qui io non entro, perché non voglio eliminare la creatività dei calciatori". La creatività che non fa a pugni con la disciplina, come diceva Crujiff: una lezione che chiunque si approcci al mestiere di allenatore dovrebbe sempre tenere a mente.
E ORA RINASCONO I GALACTICOS - Vinta la Liga 2023/24, quella del 2024/25 dovrebbe salutare un Real campione in carica ancora più forte: già definito l'arrivo a zero di Kylian Mbappé dal Paris Saint-Germain, non tanto per colmare la zolla vacante del numero 9 ma per proseguire sul binario di un attacco tanto indecifrabile quanto inarrestabile; da capire poi quando arriverà Alphonso Davies per la fascia sinistra della difesa dal Bayern Monaco, se in estate con un acquisto o se nel 2025 a parametro zero. In ogni caso, Ferland Mendy è una soluzione di livello assoluto. E poi, naturalmente, i rientri di Militao, Alaba e Courtois, che in questa stagione Lunin ha sostituito degnamente. Potremmo essere davanti alla nascita di una formazione in grado di entrare nella leggenda. E ce la porterà, naturalmente, Re Carlo Ancelotti, che ha detto no alla Nazionale brasiliana per rimanere sul suo trono tinto di Blanco.