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    Quanti crac: da Bremer a Rodri e Ter Stegen, il calendario "intasato" fa vittime illustri

    Quanti crac: da Bremer a Rodri e Ter Stegen, il calendario "intasato" fa vittime illustri

    • Redazione CM
    Ormai è un motivo ricorrente, un'abitudine consolidata. In un calendario colmo di impegni, dove non è concesso a nessuno abbassare il ritmo, gli infortuni sono un problema all'ordine del giorno. Zapata, Bremer e Carvajal sono solo gli ultimi di una lunga e preoccupante serie di stop fisici, che oltre a tornare con sempre più insistenza tra i leitmotiv di questo inizio di campionato, si presentano con esiti spesso gravi e con prognosi a lungo termine. Un problema su cui, sicuramente, vale la pena riflettere.

    QUANTI IN SERIE A - In ordine di tempo l'ultimo a fermarsi è stato Duvan Zapata, uscito in barella dalla sfida con l'Inter e parso molto dolorante, in seguito a una torsione che ha interessato il ginocchio dell'attaccante granata e per la quale si attendono ancora glie siti ufficiali. Il suo stop fa da eco a quello di Gleison Bremer, out dopo pochissimi minuti nella sfida di Champions contro il Lipsia, per il quale la diagnosi è stata impietosa: rottura del crociato e Juve costretta a rinunciare a lui per tanto tempo. Ma qualcosa di simile era successo pochi giorni prima anche a Ruslan Malinovskyi, vittima di un infortunio horror durante Venezia-Genoa, con frattura del perone e operazione chirurgica inevitabile. Ma non sono solo questi gli infortuni di grave entità che tengono in apprensione le società italiane: il Milan deve fare i conti con lo strappo muscolare che ha coinvolto Ismael Bennacer a settembre in nazionale (rientro previsto non prima di gennaio), che si va ad aggiungere all'operazione al crociato di Alessandro Florenzi a inizio agosto. L'Inter in estate ha dovuto fare i conti con la frattura del perone di Tajon Buchanan, arrivata in Copa America con il Canada, mentre Alexis Saelemaekers della Roma è stato da poco operato per la frattura al malleolo subita nel match contro il Genoa. A questi si aggiungono i lungodegenti: Scamacca e Scalvini dell'Atalanta (crociato per entrambi), Ferguson del Bologna (crociato anche lui), Sazonov dell'Empoli (crociato), Benedyczak del Parma (caviglia), Schuurs del Torino (crociato) e Harroui del Verona (distorsione del legamento collaterale del ginocchio).

    ANCHE ALL'ESTERO - Anche all'estero il trend sembra seguire la stessa linea con le big degli altri campionati non risparmiate dalla piaga degli infortuni in questo inizio di stagione. L'ultimo è quello di Dani Carvajal, uscito ieri in barella dalla sfida tra Real Madrid e Villarreal per un grave infortunio al ginocchio, ma non è di certo l'unico. Nei Blancos sono ai box anche David Alaba per rottura del crociato, mentre i rivali del Barcellona devono rinunciare a Gavi, fermato dallo stesso problema durante gli Europei con la Spagna. I blaugrana devono fare a meno anche di Ter Stegen per rottura del tendine rotuleo e tra gli altri anche di Araujo, operato al bicipite femorale. Anche le big di Premier non sono da meno, con il Manchester City costretto a rinunciare a Rodri (rottura del crociato) e Oscar Bobb (frattura alla gamba), mentre l'Arsenal sente l'assenza di Odegaard, vittima di una brutta distorsione alla caviglia in nazionale. Il Bayern Monaco deve fare i conti con la rottura del crociato di Stanisic e la lesione al menisco di Boey, il Paris Saint-Germain ha perso Lucas Hernandez (rottura del crociato) e Gonçalo Ramos, operato alla caviglia. E l'elenco sarebbe ancora lungo, coinvolgendo tutti i club, nessuno escluso.

    CALENDARIO - Insomma, se gli stop non mancano certamente, con la rottura del crociato che si presenta come problema ricorrente e accentuato rispetto al passato, cosa non manca sono gli impegni in calendario. Ormai si gioca praticamente tutti i giorni, con le singole squadre costrette agli straordinari per accontentare le esigenze televisive e partecipare a un numero crescente di competizioni. Non è un segreto, infatti, che la nuova Champions League abbia come obiettivo anche questo: far giocare sempre di più le squadre, per favorire lo spettacolo, forse anche un po' a scapito dei comprensibili limiti fisici dei giocatori, spremuti per tutta la stagione. Se a questo si aggiunge il Mondiale per club nel suo nuovo format a 32 squadre che debutterà la prossima estate, è chiaro che tra campionati, coppe nazionali e impegni con le rispettive rappresentative nazionali (Nations League, qualificazioni e Europei e Mondiali), i giocatori si trovano ad affrontare un calendario sostanzialmente intasato. E gli indizi che arrivano dall'infermeria non sono i migliori.

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    Utente Cm 810701
    Utente Cm 810701

    sarebbe ora di smetterla con questa tiritera del "si gioca troppo". Si allenino meglio. In gener...

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