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    Psg, le stelle si danno ad altri ‘sport’ e a pagare sarà Galtier. L’emiro ha un sogno per la panchina

    Psg, le stelle si danno ad altri ‘sport’ e a pagare sarà Galtier. L’emiro ha un sogno per la panchina

    • Simone Gervasio
    Quando è arrivato al Psg, sembrava in grado di cambiare le cose. Basta prime donne e trattamenti di favore, con il generale Galtier tutti dovevano rigare dritto. La luna di miele tra l’ex allenatore di Nizza e Lille e il club di Messi, Neymar e Mbappé pare già al capolinea. L’ultimo colpo a un ambiente già tribolato di suo è arrivato dalla Champions League: il ko casalingo con il Bayern Monaco ha messo la qualificazione in salita per un club che anche quest’anno ha puntato forte sulla vittoria del trofeo e inguaiato l'allenatore.
     
    GRATICOLA - Galtier spera nel ribaltone tra 15 giorni ma sa che un’uscita agli ottavi dalla Champions segnerebbe di fatto il suo esonero. Al mese decisivo della stagione, il Psg ci è arrivato nel momento peggiore. Quella coi bavaresi infatti è stata la terza sconfitta di fila dopo quelle con il Marsiglia in Coppa di Francia e col Monaco in Ligue 1. Al Parco dei Principi sono insomma scattati gli allarmi per un ruolino di marcia che non si verificava dal 2011. C’è una data che i media francesi hanno segnato in rosso sul calendario: è l’8 marzo, il giorno del ritorno in casa del Bayern. Se non riuscisse il miracolo, Galtier potrebbe essere sostituito la stessa sera. Il sostituto? I nomi di certo non mancano. Dai ritorni di Pochettino e Tuchel, a Tudor che sta impressionando al Marsiglia fino al sogno dell’emiro: Zinedine Zidane.
     
    SPERANZA - Che l’ambiente sia fumantino lo hanno confermato gli stessi protagonisti. Sui giornali transalpini infatti la fanno da padrone le ricostruzioni su quanto sia successo negli spogliatori durante l’intervallo della gara contro i tedeschi. A chiarire la situazione sono stati proprio Galtier e Mbappé. “Negli spogliatoi c’è stato un duro confronto. Abbiamo avuto una discussione con i giocatori e lo staff, ci è servita. Siamo in un momento in cui la squadra non è al meglio e non è al completo. Ma sono due gare e non ci sono ad ora eliminati, né qualificati. Ho ancora molte speranze”, ha detto Cristophe. A prendere la parola nello scambio dialettico è stato soprattutto Mbappé, di fatti ormai autoproclamatosi leader del gruppo. “Siamo ancora in corsa – ha detto - A Monaco possiamo farcela, penso che sia importante che tutti i nostri giocatori stiano bene. Abbiamo tre settimane per allenarci, mangiare bene e dormire bene”. Parole che sono subito sembrate un velato attacco al suo compagno Neymar.

    NEYMAR – Il brasiliano è al solito al centro del ciclone per i suoi comportamenti fuori dal campo. Dentro è stato impalpabile, fuori si è dato alla pazza gioia. All'indomani della sconfitta col Bayern, Ney ha partecipato a un torneo di poker all'interno dell'hotel Hyatt Regency, dove si giocava l’EPT di Parigi. Neymar è stato eliminato presto e allora ha deciso di andare al Mystery Bounty, un altro prestigioso torneo cui si accede pagando 10.000 euro. Al termine delle serata, non pago, si sarebbe fermato a mangiare al McDonald's. Atteggiamenti che hanno fatto infuriare ancor di più i già furibondi tifosi del Psg. Le contestazioni vanno avanti da tempo e il club ha anche deciso di aprire gli allenamenti al pubblico, per mettere loro pressione. Fonti vicine alla squadra parlano di risse e liti anche nei giorni precedenti alla sfida col Bayern, mentre rimbalzano di continuo voci dei vicini di casa di Neymar ormai esausti per le troppe feste che si protraggono fino all’alba in casa del brasiliano. Sembra chiaro che ormai questi potrebbero essere gli ultimi mesi dell’ex Barcellona al Psg. Nelle scorse ore ci sono stati i primi approcci del Chelsea che potrebbe togliere una patata bollente ad Al-Khelaïfi, mentre il rinnovo di Messi ancora latita. Nessuno ha più il posto assicurato, eccezion fatta per Mbappé, a partire dal brasiliano per finire a Messi e Campos. Il ds è accusato di un mercato insufficiente e di gravi errori anche d’immagine come il mancato arrivo di Ziyech a gennaio. Al Psg insomma è pronta l’ennesima rivoluzione con, spera l’emiro, un nuovo ed esperto timoniere: Zidane.
     

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