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Pippo Russo: Cristiano Ronaldo al PSG, partono le grandi manovre di Mendes
Per il momento si prospetta un passaggio che vedrà il Pallone d’Oro in carica trasferirsi a Parigi per spendere la maturità calcistica presso il club controllato da Qatar Sports Investments (QSI). L’attaccante portoghese per allora avrà 31 anni e si sposterà in Francia per ragioni che soltanto in parte saranno calcistiche. Certo, ci sarà la grande sfida di regalare al PSG una definitiva dimensione di grandezza europea, sempre che in questa stagione il cammino della squadra in Champions non sia tanto migliore delle stagioni precedenti. Ma escluse le gite infrasettimanali nel calcio europeo, il resto delle stagioni agonistiche parigine andrebbe speso in una lega che minaccia d’essere squilibrata per molti anni a venire. Col club parigino a fare corsa a sé, e le restanti 19 a disputarsi quel che resta di un torneo in cui le retrocessioni potrebbero essere ridotte a due. Una noia invincibile, nulla di paragonabile con la Liga e la Premier. Ma allora perché Cristiano Ronaldo dovrebbe fare questa scelta di carriera?
La risposta è che questa scelta la fa non lui, ma Jorge Mendes. Che non perde occasione per definire Cristiano Ronaldo il proprio “fratellino”, e che negli ultimi mesi è impegnato a costruire un rapporto molto solido con Nasser Al Khelaifi, presidente del PSG e di QSI nonché uomo di massima fiducia della famiglia regnante del Qatar. E lo stesso si può dire del rapporto fra il superagente portoghese e Olivier Letang, vicedirettore sportivo del club parigino (LEGGI QUI). I due hanno lavorato sodo per portare a Parigi l’argentino Angel Di Maria. Che è costato 63 milioni per arrivare dal Manchester United dopo un solo anno di permanenza, e a cui ieri l’Equipe ha dedicato la grande foto di prima pagina con un titolo molto diretto: “À quand le déclic?”. Che con traduzione libera va reso: “Quando verrà pigiato l’interruttore?”. Un modo per dire che fin qui l’argentino ha fatto cose discrete, ma non certo quanto ci si aspetterebbe da un giocatore che in due estati ha mosso 137 milioni di euro in trasferimenti.
Ciò comunque non inficia il credito di cui Mendes gode presso il club francese, dimostrato anche dall’arrivo di Kurzawa dal Monaco, club il cui mercato è orchestrato dal portoghese. E adesso, come lo stesso Medes dice, “al PSG non resta che da concludere un grande affare”. Quello che porterebbe Cristiano Ronaldo a Parigi, appunto. Certo, c’è da convincere il Real Madrid. Che ha in mano un contratto con scadenza 2018, e fa sapere di non essere disposto a trattare per meno di 80 milioni. Cifra che sembra approssimativa per difetto, comunque a distanza siderale dal miliardo di euro sparato dallo stesso Mendes pochi mesi fa (LEGGI QUI). Ma certamente il superagente non recederà dalla richiesta di un contratto quadriennale a 20 milioni netti annui. Denari che gli emiri non avrebbero difficoltà a sborsare. Né pare che il Real sia orientato a ostacolare l’affare, come in altri tempi sarebbe accaduto. I rapporti del club con Mendes hanno vissuto un grave passaggio a vuoto, per via della figuraccia rimediata col mancato scambio di portieri che avrebbe dovuto portare Navas al Manchester United e De Gea in Spagna. E inoltre la gestione di uno spogliatoio con troppe star è per il club merengue sempre più un problema. L’ultimo episodio sgradevole si è avuto con l’intervista rilasciata due settimane fa al Guardian da Jonathan Barnett, boss di Stellar Group e agente di Gareth Bale (LEGGI QUI). Proprio il confronto fra le due star madridiste, proposto dall’agente inglese, ha fatto infuriare sia la dirigenza madridista che Jorge Mendes. Barnett ha infatti detto che il suo assistito pensa solo a giocare a calcio, e non si preoccupa certo di essere il miglior modello del mondo o il miglior venditore di biancheria intima. Riferimento non esplicito eppure inequivocabile. Il segno di un rapporto non idilliaco fra le due star.
Sarà anche per questo che il portoghese non si opporrà al trasferimento verso un campionato meno stimolante della Liga. E ci sono anche altri motivi, riferiti da un anonimo collaboratore di Mendes e raccolti dal sito Le Onze Parisien (LEGGI QUI): “Il PSG sarà la sua ultima sfida. [Cristiano] guadagnerà senza dubbio più che a Madrid. (…) Parigi è la seconda città del Portogallo, in termini di comunità, e per lui sarebbe una gran vetrina. E il suo lato glamour si adatterebbe benissimo alla capitale, un po’ come è stato con Beckham”.
Un affare a 360 gradi, dunque. E forse il calcio non è nemmeno l’aspetto principale.
Pippo Russo
@pippoevai