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    Pioli: "In Arabia mi chiamano Bioli. Mi cantano "Bioli is on fire", ma vorrei restasse legata allo scudetto col Milan"

    Pioli: "In Arabia mi chiamano Bioli. Mi cantano "Bioli is on fire", ma vorrei restasse legata allo scudetto col Milan"

    Stefano Pioli, ex allenatore del Milan e oggi sulla panchina dell'Al Nassr di Cristiano Ronaldo, ha parlato alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato a tutto tondo dei suoi 5 anni a Milanello ma anche del suo approdo in Arabia Saudita e nella Saudi Pro League. Un mondo che ha sorpreso l'allenatore italiano.

    BIOLI - "Yalla, che uso anche in allenamento per dire “Andiamo… andiamo…”. E mabruk che significa complimenti. Se mi riconoscono in giro? Dappertutto… Nei centri commerciali, nei ristoranti. Mi chiamano Bioli, con la B. Mi dicono: “Ciao Bioli… AC Milan… scudetto…”. Ci sono tanti milanisti".

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    BIOLI IS ON FIRE - "I tifosi cantano “Pioli on fire”? Soprattutto all’inizio, quando vincevamo sempre… Ma anche ora per strada: “Ciao, Bioli on fire…”. Fa piacere, ma vorrei che quella canzone restasse legata alla magia unica dello scudetto. Ne sono un po’ geloso".

    LA VITA A RIYAD - "È quella regolare di un professionista: dalle 7.30 alle 16.30 al campo d’allenamento, quando il caldo arrivava a 45°. In questo periodo, al mattino. Al venerdì terminiamo entro le 11 per rispettare le funzioni religiose. Vivo in un compound ben attrezzato, a una trentina di km dal nostro centro sportivo, con mia moglie, mio figlio e il mio staff. Giochiamo a padel, a bowling, esploriamo i ristoranti etnici della città. A parte il traffico, tutto bene".

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    LA TRATTATIVA - "Come mi hanno conquistato? Con le domande al primo incontro: competenti, mirate. Il più bell’approccio professionale della carriera. Poi, senza ipocrisie: i soldi hanno pesato".

    CALCIO ARABO E CR7 - "Il livello qui? Più alto di quanto pensassi: 6-7 squadre possono stare in Serie A, 3-4 si giocherebbero la zona Champions. All’inizio, all’Al-Nassr, non ho forzato, poi piano piano abbiamo portato i giocatori dove volevamo noi, soprattutto sul piano dell’intensità. Cristiano Ronaldo? Se io arrivo mezz’ora prima all’allenamento, lui 25’ prima. È sempre il primo a salire sul pullman. Un perfezionista che pretende tanto da sé e dagli altri. Vive la squadra, aiuta, consiglia. A volte, lascio che parli ai ragazzi. Non posso considerarlo come gli altri. Ma è intelligente, rispetta i ruoli".

    INFORTUNI - "All’Al-Nassr ho avuto una sola mezza contrattura del brasiliano Talisca che ha saltato una sola partita. I metodi di lavoro sono gli stessi dell’anno scorso".

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    MrBingoBongo
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