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    Pescara:| 'Difficile Quintero resti in Italia'

    Pescara:| 'Difficile Quintero resti in Italia'

     Nonostante si sia chiusa da pochi giorni la finestra invernale, non si fermano le voci di mercato in relazione ai possibili affari estivi. Tra i giocatori più appetiti del nostro campionato trova posto il giovane colombiano Juan Quintero, fresco vincitore del Sub-20 con la sua selzione e al centro dei desideri di Milan Inter. Ai microfoni di Calciomercato.it il direttore sportivo del Pescara Daniele Delli Carri, si esprime cosi in merito al futuro del giovane talento presente in organico: "Non sono preoccupato dal possibile duello milanese per il giocatore, anche se stiamo parlando di un ragazzo che potrebbe ben figurare in una grande piazza. Per Quintero esiste l'interesse di club importanti in ambito europeo, credo sarà molto difficile vederlo ancora in Italia la prossima stagione".

    I buoni rapporti tra il suo agente e il Milan, possono agevolare il passaggio di Weiss ai rossoneri?

    "Stiamo parlando di un ragazzo molto concentrato sulle sorti del Pescara, che in questo momento non pensa a quello che sarà il suo futuro. Weiss ha doti importanti e a mio avviso potrà fare il salto di qualità già nella prossima stagione".

    Non solo Weiss ma l'intero Pescara sarà concentrato sulla sfida di domenica contro il Palermo.
    "Una partita importante per entrambe le squadre. I rosanero dopo diverse stagioni positive si ritrovano ad affrontare una situazione non facile, anche se la classifica non rispecchia il valore del loro organico. A Palermo arriva un Pescara reduce per la prima volta in questa stagione da quattro sconfitte di fila, consapevole di affrontare un test delicato che potrebbe avere risvolti di classifica molto importanti".

    Una sconfitta a Palermo potrebbe costare la panchina a Bergodi?

    "Anche in caso di sconfitta Bergodi rimarrebbe al suo posto. Il piano societario del Pescara e i suoi progetti sono abbastanza chiari, anche se il futuro è chiaro non lo si può assicurare a nessuno. Abbiamo accettato le dimissioni di Stroppa ma non avremmo voluto rinunciare a lui, con il nostro club che non sta riflettendo in questo momento su un possibile avvicendamento in panchina".

    Il Palermo ha invece cambiato, si aspettava di non trovare Gasperini e Lo Monaco?
    "Ritrovo un grande amico come Perinetti, ma non mi aspettavo di non trovare tanto Lo Monaco quanto Gasperini. Nel nostro paese esiste una politica orientata spesso esclusivamente sui risultati, aspetto che porta a dei ribaltoni che a volte sinceramente non condivido. Capita che un presidente si trovi costretto a dover fare delle scelte anche impopolari, ma credo che il nostro sia anche un vero e proprio problema di cultura calcistica".

    Preoccupato dall'affrontare un Palermo fresco di cambio alla guida tecnica?

    "Spesso quando una società decide di cambiare il tecnico lo fa per dare la famosa 'scossa' ai giocatori, cercando di interrompere la negatività scaturita da una serie di risultati non positivi. Malesani come qualsiasi nuovo allenatore può fare veramente poco a livello tecnico in una settimana, mentre può regalare una grande spinta al gruppo sotto il profilo psicologico".  

    Si ritroverà davanti Massimo Donati, giocatore che aveva provato a portare a Pescara a gennaio.
    "E' il più grande rimpianto del mercato di riparazione della nostra società. Conosco bene Massimo per aver giocato con lui a Torino, un calciatore che apprezzo per le sue qualità tecniche e umane. Avevamo trovato un accordo con il Palermo per il suo trasferimento, ma la volontà del giocatore di rimanere in Sicilia ha fatto tramontare ogni tipo di discorso".

    Non solo Donati però: anche Kurtic e Dyabala sono stati 'inseguti' a gennaio?

    "Se per Donati c'era stata un'apertura da parte del Palermo, la stessa cosa non la si può dire per Kurtic. Lo sloveno era già stato un nostro obiettivo di mercato in estate, ma come successo qualche mese fa i rosanero lo hanno blindato ritenendolo incedibile. Dybala? E' un giocatore che conosco bene, dalle grandi qualità e dal sicuro avvenire. Lo avevo già seguito due anni fa, ma su di lui c'erano già grandi società e non è accessibile per il nostro club. Il Palermo ha investito molto su di lui e non ho provato a portarlo a Pescara nell'ultimo mercato".

    Come ha soffiato Caraglio al Palermo?

    "Più di averlo strappato ai rosanero, siamo riusciti a vincere la concorrenza del Catania. Il giocatore sapeva che al club etneo avrebbe fatto il vice Bergessio, motivo per il quale ha deciso di sposare la nostra causa rinunciando anche ai soldi offerti dalla società di Pulvirenti".


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