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    Pernambuco: 'Non lo fischiano mai!'

    Pernambuco: 'Non lo fischiano mai!'

    “Pronto. Vorrei parlare con la trattenuta…Sa dove posso trovarla?”
    “Sono io. Ma non saprei dirle dove può trovarla”.
    “Scusi, non capisco…se è lei…”.
    “Nel senso che sono sui regolamenti, nelle telecronache, sugli articoli, ma in realtà non esisto”.
    “Continuo a non capire…”.
    “Senta, un fallo (dovrei appartenere a quella categoria) per esistere va riconosciuto, sanzionato,  fischiato sui campi di gioco. A me chi mi fischia? Nessuno. Quindi nella realtà non esisto. Nei codici, nei bla bla…forse”.
    “Ma cosa dice! E quando si vedono le magliette strappate, gli abbracci furibondi…Non sono trattenute quelle?”
    “Guardi, quelli sono placcaggi; la trattenuta è altra cosa. E’ la pinzatina lieve sulla maglietta, il palmo che per un attimo frena l’avversario. Insomma, le mani (non la spalla, l’anca ecc.) usate per ostacolare o squilibrare. La trattenuta è un soffio, un fallo gentile e raffinato perché basta poco, pochissimo a far perdere l’equilibrio”.
    “Un fallo gentile, raffinato…?”
    “Sì. Tant’è che le trattenute non sono mai riconosciute. Né in area, né fuori.”
    “Se è per questo, soprattutto in area di rigore, anche i falli di mano la fanno franca…”.
    “Già, proprio così. Pensi… qualcuno afferma addirittura che  i nostri cugini (sempre di mano si tratta) in area di rigore vanno considerati sempre involontari”.
    “Chi”?
    “Ma come! Beppe Bergomi. Per lui la mano va in alto o si allarga e tocca la palla per una questione d’equilibrio, di foga, d’atletismo, di…stile”.
    “Di stile?”
    “Beh, ci sono certi giocatori che con le mani svolazzano o cercano equilibri artistici, come i ballerini. E l’arte, mi creda, non è mai un fallo da sanzionare. Anche la trattenuta cos’è se non un carezza, un gesto d’affetto e riconoscimento? La paccatina sulle spalle, il tocchetto fra amici, la richiesta sommessa e muta d’un po’ d’attenzione”.
    “Quindi, secondo lei, gli arbitri, i guardalinee, gli assistenti di porta la vedono, però non dicono niente?”
    “Ma sì, in fondo deve essere così, altrimenti ci stanerebbero e invece prosperiamo. Ovunque, ultimo o primo uomo, in mezzo al campo, nelle aree, basta che ci sia un corpo a corpo e la mano libera va, affrancata da rigori, punizioni, rimproveri, cartellini”.
    “Ovunque?”
    “Ovunque…qui. Nel nostro campionato”.
    “E all’estero?”
    “Lasci stare l’estero, per favore. Li ha visti gli arbitraggi della Champions? Lì non vedono i falli macroscopici sull’ultimo  uomo lanciato a rete, le entrate che spaccano le gambe in area e poi magari fischiano la trattenuta. Alla fine si vive meglio qui, no?”
    “Senta, un'altra domanda…”.
    “Per favore…basta! La smetta di trattenermi!”

    Fernando Pernambuco

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