Pernambuco: viva Sir Raiola
L’idea è nata quando Mino, che non le manda a dire, ha proferito il fatidico anatema: “Alex Ferguson Sir? Io, dovrei essere Sir, non lui!” Nell’ entourage reale l’idea ha cominciato a circolare con sempre maggiore insistenza. D’altra parte non è che il mondo del calcio può presentare qualcosa di meglio di Mino da Nocera Inferiore, subitamente trapiantato ad Harleem. Eterno protagonista, sette lingue parlate in contemporanea, è riuscito addirittura a riportare Balotelli in un campionato in cui lo fanno giocare. Ora ha la “gatta da pelare” Pogba che sta perdendo un po’ di colpi, vittima della confusione allegriana. A Pogba vogliono far fare di tutto: il difensore, il centrocampista, l’attaccante (hanno anche pensato di fargli tirare i calci d’angolo). Col risultato, appunto, di confonderlo un po’. Pare che Mino sia furioso con Marotta perché l’appeal del grande giocatore francese si sta offuscando e di conseguenza il prezzo cala.
“Sir Minola” non è una bufala. D’altra parte nel mondo del calcio, chi meglio di lui? Blatter è a circolazione limitata, evita i Paesi con l’estradizione in U.S.A. se no per non finire in gattabuia paga una cauzione superiore alla sua futura buonauscita. Platini è stato benedetto dal summenzionato Signor, non Sir, Blatter con una bella soffiata che recita, più o meno, così: “Ti ricordi quando prendesti 2 milioni di € per farmi da consulente circa 15 anni fa?” Poi ci sono principi arabi e miliardari asiatici che pensano di prendere il posto di Blatter. Altra candidatura “autorevole” pare quella di Maradona che, proponendosi, ha urlato ai quattro venti: “Ai vertici del calcio mondiale ci vuole gente onesta e specchiata come me”.
A questo punto, quello con le carte in regola per ricoprire un posto così importante e così squalificato come quello di Presidente della FIFA, pare proprio Mino Raiola. Anche perché, da una notizia dell’ ultima ora, sembrerebbe che la Regina Elisabetta ci abbia ripensato: Raiola non sarà Sir, sarà Lord.
Fernando Pernambuco