Redazione Calciomercato
Perin il migliore nella Juventus peggiore, dominata e soffocata dallo Stoccarda: nulla da salvare per Motta
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Appunti sparsi in una serata davvero senza stelle. Vlahovic si batte come un leone e combatte su ogni pallone. Già, ma quanti palloni gioca? Un paio per tempo, non di più. La sua serata autobiografica s’intitola “68 minuti di solitudine”. Poi arriva la sostituzione che ha due letture obbligate: 1) conservativo in vista dell’Inter; 2) difensivo perché il pari andava bene. Di fatto, Yildiz è stato sperimentato “falso 9”, dopo aver fatto sempre l’ala sinistra, cioè il vecchio 11. Mai però il 10, come fantasia e numero di maglia dovrebbero suggerire.
Ma non c’era spazio per la fantasia, nella Juve soffocata dallo Stoccarda. Parliamoci chiaro: l’impressione non è stata buona. Tutt’altro. Sembrava la Juve del campionato, nemmeno lontanamente quella bella ed eroica di Lipsia, per intendersi.
Un’occhiata alle pagelle, con qualche parola di commento. Fagioli si vede fin troppo, Thuram e McKennie no. Sulla fascia destra Savona e Conceicao stavolta assai rimpiccioliti. A sinistra meglio Cabal e in crescita Yildiz. Kalulu come al solito, Danilo molto peggio del solito. E al solito anche Weah (benino), Locatelli (normale) e Cambiaso (bene). Adzic invece sembra tanto bravo quanto acerbo, del resto non potrebbe essere diversamente per un ragazzo promettente sì, ma pur sempre del 2006.
Alla fine conviene ripetere la prima frase, quella che suggerisce il titolo: Perin il migliore, nella Juve peggiore. Nettamente. Almeno per la Champions di quest’anno.
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