Parmamania 2013: migliori, peggiori, sorprese e delusioni coi voti alla squadra
L'anno del centenario passerà alla storia, sicuramente. Un secolo di vita non è cosa ordinaria, e il Parma, assieme ai tifosi, non lo dimenticherà tanto facilmente. Partito con i migliori propositi, Ghirardi assieme a Leonardi, in nome del triunvirato stipulato con Donadoni, è riuscito a trattenere i pezzi pregiati, resistendo agli assalti e alle tentazioni dei soldi freschi, cercando di costruire qualcosa di importante, che andasse al di là della semplice "salvezza". Bene, in teoria è stato tutto bello, sono rimasti i migliori e ne sono arrivati di altri, l'acquisto di Cassano è testimonianza della voglia e delle intenzioni di fare le cose come si fanno. La presentazione in pompa magna del più grande acquisto dell'era Ghirardi, con i tifosi che, stranamente, hanno pure risposto alla grandissima all'evento, hanno fatto pensare al meglio, l'entusiasmo c'era. Da parte di tutte le componenti. Ma via via è andato scemando, come l'estate e i sogni che si cullano in quel periodo. Il vento d'autunno li ha spazzati via, i risultati hanno contribuito e, quelle che fino a qualche mese fa erano certezze, ora rischiano di diventare dei punti interrogativi giganti, dei rebus che si risolvono con difficoltà. A cominciare da Ghirardi che ha manifestato qualche mal di pancia, a finire con Cassano che, come il presidente, non certezze su quello che sarà. E i cattivi pensieri si coniugano con i buoni propositi.
IL MIGLIORE
Lucarelli voto 8: Il capitano è encomiabile. Ha assunto i gradi dall'inizo facendo valere le sue doti carismatiche sia dentro che fuori dal campo. Nello spogliatoio comanda con tenacia, guida la difesa da veterano qual'è e si toglie pure lo sfizio del gol. Esce indenne dalla lotta con i più grandi, rimediando sempre prestazioni sorprendenti. Con Paletta o Felipe non fa differenza, lui gioca la sua partita sia da centrale della difesa a tre, sia in un pacchetto a quattro. Un anno indimenticabile.Il PEGGIORE
Biabiany voto 5: Da lui ci si aspetta tanto, troppo forse. E le sue caratteristiche ce lo fanno credere parecchio. Alteta formidabile, rischia di rimanere incompiuto come le sue azioni, arriva sul fondo ma non riesce mai a crossare o a far gol. Alterna gare eccellenti ad altre irritanti, il voto è un invito a essere più continuo, magari anche altrove.
LA SORPRESA
Parolo voto 7: Un anno di ambientamento, poi l'esplosione. Parolo ora difficilmente resterà crociato, le cose che ha mostrato sono tante, i gol che ha segnato pure, 5, gli inserimenti di cui è capace sono sotto gli occhi di tutti. Donadoni sembra avergli costruito una squadra che tende a valorizzarne il gioco, lui si è calato nella parte e recita in maniera professionalissima, da primo attore. Fin che resta...LA DELUSIONE
Amauri voto 4,5: I suoi problemi sono cominciati quando Donadoni ha deciso di cambiare gioco, e appoggiarsi a lui che doveva fare le sponde, non i gol. Non che prima ne avesse segnati a furgonate. Ma Ama si è intristito ed è finito in panchina per fare spazio a Cassano. Seza di lui 10 gol nella prima parte del 2013, poi zero e tanti rammarichi, facce tristi e musi lunghi perché l'attaccante vive per il gol, non per le sponde.
.