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  • Palermomania: tutti i motivi che hanno portato ad un finale già scritto

    Palermomania: tutti i motivi che hanno portato ad un finale già scritto

    • Alberto Giambruno
    Per molti un fulmine a ciel sereno, per altri (tanti) un esito inevitabile. Silvio Baldini non è più l'allenatore del Palermo e tra gli addetti ai lavori serpeggia più di un "lo sapevo", per quanto raccolto nelle ultime settimane. Alcuni segnali si erano già percepiti in stralci di conferenze stampa, dal "Voglio andare in Serie A" al "Resto solo con Castagnini". E difatti, a salutare è anche il direttore sportivo.

    Ma perché si è arrivati a questa decisione? Semplicemente, per una divergenza di vedute. La nuova proprietà, d'accordo con la gestione Mirri, ha optato per una partenza soft "di assestamento" con l'obiettivo di una salvezza tranquilla e senza proclami di immediata promozione, per farlo alla successiva. Esattamente il contrario di quanto immaginato dal mister toscano, proiettato ad ottenere quello che più o meno vent'anni fa (era il 2003 per l'esattezza) gli avevano scippato, ovvero la possibilità di conquistare la A in Sicilia.

    A proposito di conferenza, l'ormai ex tecnico si è premurato di spiegare tutto a poche ore dall'ufficialità: "Abbiamo vinto i playoff perché eravamo il gruppo più forte, non la squadra più forte. E quel gruppo ora non c'è più. Non accuso nessuno, io il Palermo lo ringrazio per avermi fatto allenare in questa città e avermi fatto vivere grandi emozioni. Adesso sono sereno, mi sono tolto un peso". Insieme a lui l'altro dimissionario, Castagnini: "In realtà io e Silvio non ci sentivamo al centro del progetto. Lo sapevamo ma ci abbiamo provato, evidentemente non ci siamo riusciti. Abbiamo perso il gruppo e la forza che ci ha portato al successo. E per questo andiamo via".

    Il problema sarà adesso ricostruire quanto di buono fatto in questi mesi, soprattutto in termini di entusiasmo: dalla cavalcata culminata nell'inattesa promozione in B, fino all'arrivo del City Group. Un'onda di emozioni che ha spinto il popolo palermitano a riavvicinarsi alla squadra e allo stadio, uno shock che arriva nel bel mezzo della campagna abbonamenti. Servirà un altro fulmine (questa volta positivo) per dimenticare la tempesta delle ultime ore: da Ranieri a Corini, i primi nomi che circolano stimolano e ricordano un passato glorioso. Ma accetteranno un campionato già annunciato come "di transizione"?

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