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  • Nuovo stadio del Milan a San Donato: c'è già il piano per la nuova viabilità

    Nuovo stadio del Milan a San Donato: c'è già il piano per la nuova viabilità

    Una variante urbanistica, autorizzazioni per importanti modifiche alla viabilità e la costruzione di infrastrutture per rendere l’area San Francesco più accessibile ai tifosi. Come si legge su La Repubblica, a settembre quando il Milan presenterà al Comune di San Donato il progetto per un impianto da oltre 60 mila spettatori.

    Il sindaco e la giunta hanno già preso visione del progetto a grandi linee, corredato da immagini sulle possibili rappresentazioni che avrà il nuovo stadio. L’impianto sarà costruito nella stessa area di 108 mila metri quadrati dove sarebbe dovuta sorgere originariamente un’Arena da circa 18 mila posti. Il progetto del Milan prevede invece una struttura almeno tre volte più grande e per questo le dimensioni e gli spazi per le altre attività saranno riviste e ridotte.

    Il Piano integrato approvato per l’Arena prevede già la vocazione sportiva dell’area, ma si dovrà comunque procedere con una variante e la richiesta di una serie di autorizzazioni a diversi enti per le modifiche viabilistiche, riporta Calcio e finanza. Ma il club rossonero si sarebbe già mosso in tal senso, prendendo contatto con la Regione, Autostrade e Ferrovie dello Stato. Sono almeno tre le soluzioni che il Milan sta studiando perché l’area riesca ad assorbire il flusso di tifosi:

    - il ponte che oggi scavalca la ferrovia, nei piani dei rossoneri, sarà abbattuto e ricostruito più ampio;
    - la società vorrebbe creare due nuovi accessi a sud dell’autostrada;
    - la terza modifica riguarda il binario morto che costeggia la linea ferroviaria attiva Milano — Pavia — Genova. Il Milan si sta muovendo per ripristinare il percorso e realizzare uno shuttle a rotaia che da Rogoredo arrivi a San Francesco.

    Dopo l’estate, arriverà insieme al progetto anche la proposta di variante, ma la strada appare in discesa. Non va comunque sottovalutato il fronte del “no” all’impianto, che anche in questo caso si è già mobilitato. 

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