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Nuovo Milan, Pato: "Tifo per Leao. Pochi brasiliani? Il calcio è cambiato"
Pato è stato protagonista dell'ultima puntata del BSMT, podcast di Gianluca Gazzoli su YouTube, e si è concentrato anche sull'attuale squadra dei rossoneri, dove spicca la figura dell'attaccante portoghese, stella e numero 10 del Diavolo. Ma non solo, uno sguardo anche all'evoluzione dei tempi: un Milan sempre meno... brasiliano.
IL RITORNO A MILANELLO - "Mentre andavo con loro io mi ricordavo tutti i posti. Andavo di qua, di là, qua con la macchina, facevo la spinta con Emerson, facevamo a chi arrivava prima. Poi Galliani chiamava il mio agente e diceva di smettere di correre. Ricordo tutte le vie a Milanello, tutto. Poi ho incontrato la signora che ai miei tempi andava in camera mia e lasciava tutto a posto, poi il cuoco, quelli che lavorano lì... Ho detto a loro: "Vorrei piangere ma non posso, c'è la telecamera". E' stato bellissimo, ero giovane e sono cresciuto lì. Tutto quello che ho vissuto a Milano mi fa venire brividi".
HA TROVATO MILANELLO DIVERSO? - "Qualcosa sì negli spogliatoi, nel parcheggio, ma per mè sempre uguale".
I NUOVI GIOCATORI DEL MILAN - "Alcuni li conoscevo solo tramite Instagram, ogni tanto parliamo. Conoscevo anche Morata da tanto tempo perché abbiamo parlato anche quando io sono andato in Cina, anche lui stava per andarci. Conoscevo Loftus-Cheek dai tempi dei Chelsea, ci ho giocato insieme. Gli altri sono tutti nuovi. Meno brasiliani? Ho trovato solo Emerson Royal, quando c'ero io ce n'erano otto e ora solo uno. Il calcio è cambiato".
RAFAEL LEAO - "E' un personaggio. Io dico, quando sono arrivato alla loro età ero piccolissimo, loro sono tutti alti, grandi. Sono troppo grandi fisicamente. Ho sempre avuto stima per Leao, tifo per lui. Ha tutte le possibilità di portare il Milan in alto e sarò sempre lì a sostenerlo. Speriamo faccia ancora tanti gol per il Milan e porti il Milan su".