Redazione Calciomercato
Milan, nessuno è forte come Leao: contarne i gol è da incompetenti
- 249
Rafa Leao è il migliore perché inventa calcio, perché arriva col corpo dove quasi nessuno arriva anche solo col pensiero. Leao è uno di quei campioni che può fare innamorare di calcio, quale che sia la squadra per cui si tifa. Uno che cambia il valore di una squadra, uno che da solo può vincere le partite e non vincerne una come quella con l’Atalanta (al netto di un rigore “moderno”, cioè ridicolo) è una colpa e non un rimpianto.
Chi misura Leao con il numero di gol segnati non ha capito granché del suo talento, un po’ come quelli che azzardano l’accostamento con Balotelli. O come quelli che ogni settimana hanno contato i suoi giorni senza gol, scordandosi di tutto il resto fatto nel frattempo e senza parlare del contesto tecnico in cui gioca e che continua a non essergli favorevole.
Da tempo sosteniamo che Leao sia la migliore imitazione al mondo di Mbappé, e si augurino i tifosi del Milan che il PSG non punti proprio su di lui la prossima estate. Sarebbe un peccato per il Milan squadra perdere un simile campione senza ancora averne visto il massimo valore. Un po’ meno peccato per il Milan società, che di certo incasserebbe una montagna di denaro.
In questi mesi gli hanno rimproverato ogni cosa: di non impegnarsi abbastanza, di sorridere sempre e di ridere troppo, di farsi distrarre fuori dal calcio, di azzardare colpi di tacco cioè inutili orpelli. In quanti si sono chiesti se Leao è allenato e utilizzato nel modo migliore possibile?
Bravo fu Boban nel 2019 a sceglierlo nel Lille e a difenderlo da chi rivedeva in lui un altro Niang. Leao è esploso nell’anno dello scudetto, arrivato proprio sul suo asse con Theo Hernandez, il famoso “palla a Leao”, cioè lo schema per il titolo, ancora oggi l’arma più efficace del Milan. Ma guai a dirlo, ché i cantori di Pioli ti spiegano come Leao non abbia continuità (ma cosa vuol dire, cos’è la continuità?), come non giochi sempre come contro l’Atalanta, soprattutto come segni ancora troppo poco.
Intanto, ricordiamo che stiamo parlando di un giocatore d’attacco e non di un centravanti. Intanto, in una stagione in cui ha oggettivamente segnato meno che in passato, i gol sono già 9 (coppe comprese) e gli assist 8. Vinicius jr, che però gioca nel Real Madrid con Ancelotti e non nel Milan con Pioli, finora ne ha segnati 12, con 7 assist e nessuno nemmeno ipotizza di mettere in dubbio il suo valore, nessuno lo valuta sul numero di gol segnati.
Lautaro Martinez sta facendo una stagione eccezionale. È bravissimo e fortissimo, ma in una squadra perfetta. Il Milan a fine febbraio è ancora un cantiere. Lautaro è meccanismo centrale nell’ingranaggio di Inzaghi e in fase realizzativa si giova del gioco corale dell’Inter, la più bella squadra italiana da molti anni a questa parte. Leao fa tutto da solo, in un Milan che dopo 6 mesi non ha ancora scelto il proprio copione.
@GianniVisnadi