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    Napolimania: punti di penalizzazione per i club pieni di debiti come Juve, Inter, Roma e Milan

    Napolimania: punti di penalizzazione per i club pieni di debiti come Juve, Inter, Roma e Milan

    • Raffaele Auriemma
    Iniziare il campionato con i debiti nel bilancio, equivale a un avvio di competizione con un vantaggio rispetto a chi tiene correttamente i bilanci del club. Sto esagerando? Forse, ma solo per chi auspica che il problema "rosso in bilancio" venga preso in considerazione solo per le società che non siano quelle che partecipano al campionato di Serie A. Lo ha denunciato De Laurentiis, ma lo aveva evidenziato in precedenza Calcio & Finanza: 18 squadre di Serie A contano 4 miliardi di debito. In pratica, solo il Napoli e il Torino vantano lo zero nel loro documento contabile alla voce "debiti finanziari lordi". 

    La domanda che si fanno tutti gli sportivi è: quello delle altre 18 società, non è un comportamento associabile, più o meno, al "doping amministrativo”? E poi, la Covisoc (commissione di vigilanza per le società professionistiche) svolge regolarmente la propria attività di controllo? Sembrerebbe proprio di no e ogni anno, per questa omissione, il campionato è falsato. Certo che lo è, perché se mi si permette di accumulare continuamente debiti, vuol dire che posso rinforzare la squadra infischiandomene delle regole del fair play finanziario. 

    Se la Juventus al 30-6-19 contava 473 milioni di debiti in bilancio, oppure l’Inter 312, la Roma 225 e il Milan 95, allora possiamo dire che De Laurentiis, agli occhi degli altri colleghi poco morigerati, potrebbe anche passare per essere "fesso". No che non lo è, è un imprenditore corretto e che rispetta le regole amministrative, oltre che quelle del gioco. Gli altri no. Gli altri magari passeranno pure per "furbi", ma servirebbe che qualcuno imponesse loro di restare nei parametri di bilancio richiesti per iscriversi al campionato di Serie A. 

    Pensate che nel calcio italiano siffatto possa esserci qualcuno in grado di imporre ad Agnelli, Zhang, Friedkin ed Elliott di rivedere i propri comportamenti nella gestione del club? Domanda retorica, perché la risposta è ovviamente no. Si punta al buon senso, quello che i dirigenti dell'italico pallone forse sollecitano a chi poi, puntualmente, sul mercato sfora annualmente e senza alcun pudore. Se si consente alla Juventus di acquistare Cristiano Ronaldo e di continuare a comprare pur in presenza di un "rosso" da 473 milioni, allora anche il Napoli (o altri club similari) potrebbe immaginare la follia di bussare alla porta di Messi, offrirgli tutti i soldi che vuole e fargli indossare la maglia azzurra. Tanto chi se ne frega, perché nessuno dirà niente. 

    E' un paradosso, invece bisognerebbe dare un segnale. Come? Un'ipotesi sarebbe quella di far cominciare il campionato con dei punti in meno in classifica, proporzionalmente al numero di milioni accumulati. Diciamo, un punto in meno per ogni 10 milioni di rosso. Lo so, mi rideranno tutti dietro e non mi stupisco, in questo Paese dove la regola è quella di non rispettare le regole. L'andazzo che il calcio italiano sta prendendo, quello di accumulare debiti, è un modo di fare che, se emulato in futuro anche da club virtuosi come il Napoli, il Torino, il Cagliari, il Parma e gli altri che sono al di sotto dei 20 milioni di debiti, allora sì che farà implodere in maniera definitiva e irreversibile questo gioco che da tempo non genera più passione. 

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