Napolimania: la rivoluzione di Gattuso parte da Osimhen. Sacrificio da 80 mln, ma gli ‘spreconi' Mertens e Milik...
Una cosa è certa, con Gattuso è iniziata la rivoluzione fin dallo scorso mese di gennaio, con gli acquisti di Demme, Lobotka e Politano, oltre a Rrhamani e Petagna prenotati per la stagione che, per gli azzurri, comincerà ufficialmente lunedì con il ritiro a Castel di Sangro.
Il quid pluris sarà rappresentato da Victor Osimhen, un sacrificio da 80 milioni che De Laurentiis ha voluto fare bene volentieri, alla luce delle tante occasioni-gol che il Napoli non ha saputo sfruttare nella passata stagione. L’ultima, quella più significativa e chissà quanto fatale, ci riporta alla memoria la palla calciata da Mertens sul palo della porta del Barcellona dopo 1 minuto e 40 secondi degli ottavi di ritorno giocati al Camp Nou. Gol sbagliato e palo colpito: un doppia costante nel rendimento del Napoli.
Nella classifica dei tiri nello specchio della porta ha chiuso al secondo posto dietro all’Atalanta (312 contro 276), mentre è largamente primo in quella dei legni colpiti durante la serie A che si è conclusa il 2 agosto: 24 contro i 22 della Juventus. Poi, passi a guardare la graduatoria dei gol segnati ed il conto non torna, perchè il Napoli è ottavo con 61 reti, ben 37 in meno dell’Atalanta che comanda questa speciale classifica.
Ecco perchè l’arrivo di Osimhen (18 gol in 38 gare stagionali, quasi una ogni due gare) e magari anche quello di Boga (11 gol nello scorso campionato, cioè gli stessi messi a segno da Callejon e Insigne, nel cui conto rientrano anche 5 rigori) potrebbero permettere agli azzurri di essere più precisi sotto porta e, di conseguenza, anche in grado di avere maggiori certezze rispetto a quello che oggi rappresenta il grande punto interrogativo per la prossima serie A: il vero Napoli sarà quello che ha chiuso il girone d’andata all’undicesimo posto oppure quello che ha tagliato il traguardo del girone di ritorno con un ottimo terzo posto?