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  • Napolimania: la rivoluzione di Gattuso parte da Osimhen. Sacrificio da 80 mln, ma gli ‘spreconi' Mertens e Milik...

    Napolimania: la rivoluzione di Gattuso parte da Osimhen. Sacrificio da 80 mln, ma gli ‘spreconi' Mertens e Milik...

    • Raffaele Auriemma
    Quale sarà il vero Napoli, quello che ha chiuso all’undicesimo posto il girone d’andata, oppure quello del terzo posto nel ritorno dell’ultima serie A? La risposta arriverà dal mercato, oltre a dover capire quale sarà il rendimento delle altre formazioni che si presenteranno ai nastri di partenza della prossima serie A.

    Una cosa è certa, con Gattuso è iniziata la rivoluzione fin dallo scorso mese di gennaio, con gli acquisti di Demme, Lobotka e Politano, oltre a Rrhamani e Petagna prenotati per la stagione che, per gli azzurri, comincerà ufficialmente lunedì con il ritiro a Castel di Sangro.

    Il quid pluris sarà rappresentato da Victor Osimhen, un sacrificio da 80 milioni che De Laurentiis ha voluto fare bene volentieri, alla luce delle tante occasioni-gol che il Napoli non ha saputo sfruttare nella passata stagione. L’ultima, quella più significativa e chissà quanto fatale, ci riporta alla memoria la palla calciata da Mertens sul palo della porta del Barcellona dopo 1 minuto e 40 secondi degli ottavi di ritorno giocati al Camp Nou. Gol sbagliato e palo colpito: un doppia costante nel rendimento del Napoli.

    Nella classifica dei tiri nello specchio della porta ha chiuso al secondo posto dietro all’Atalanta (312 contro 276), mentre è largamente primo in quella dei legni colpiti durante la serie A che si è conclusa il 2 agosto: 24 contro i 22 della Juventus. Poi, passi a guardare la graduatoria dei gol segnati ed il conto non torna, perchè il Napoli è ottavo con 61 reti, ben 37 in meno dell’Atalanta che comanda questa speciale classifica.

    Ecco perchè l’arrivo di Osimhen (18 gol in 38 gare stagionali, quasi una ogni due gare) e magari anche quello di Boga (11 gol nello scorso campionato, cioè gli stessi messi a segno da Callejon e Insigne, nel cui conto rientrano anche 5 rigori) potrebbero permettere agli azzurri di essere più precisi sotto porta e, di conseguenza, anche in grado di avere maggiori certezze rispetto a quello che oggi rappresenta il grande punto interrogativo per la prossima serie A: il vero Napoli sarà quello che ha chiuso il girone d’andata all’undicesimo posto oppure quello che ha tagliato il traguardo del girone di ritorno con un ottimo terzo posto? 

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