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Napolimania: da Koulibaly a Zielinski, non esistono incedibili. Via chi crede di aver esaurito il suo tempo a Napoli
Muscoli, fosforo, coraggio. Per fare un Napoli in grado di vincere lo scudetto nella prossima stagione occorrono queste tre prerogative, piuttosto che qualche nome fin troppo reclamizzato. Di quelli la squadra non ha alcun bisogno, anzi, sarebbe il caso che dirigenza ed allenatore facciano una valutazione molto approfondita sul rendimento di chi pensa di aver esaurito il suo tempo in maglia azzurra, oppure di quelli che credono di poter meritare qualcosa di meglio.
Quest’anno il Napoli è stato tradito dalla superficialità di Ancelotti (scrisse sul suo sito ufficiale che sarebbe venuto per vincere lo scudetto) e dalla scarsa motivazione dei calciatori reduci dall’avvincente triennio sartiano. Sapevano, come lo sapeva pure Sarri, che non sarebbe stato possibile migliorare quei 91 punti, se non inserendo nell’organico fuoriclasse del calibro di Cristiano Ronaldo o Messi. Non lo aveva capito Carletto da Reggiolo e si illuse che poteva replicare pari pari il metodo Sarri, senza sottoporre la squadra agli stessi allenamenti stressanti che caratterizzavano le sedute del Comandante. Il resto è storia ben nota e meno male che la paura prevalse sull’orgoglio di De Laurentiis quando capì che continuando con Ancelotti, una scelta tutta e soltanto sua, la squadra sarebbe finita nel vortice della lotta per non retrocedere. Il peggio ora è alle spalle ed il nuovo Napoli ripartirà dalle indicazioni di Gattuso, un campione del mondo che con umiltà si è messo a lavorare sulle macerie del post Ancelotti, conquistando pure un’insperata Coppa Italia.
Non so cosa avranno detto Gattuso e Giuntoli a De Laurentiis nel vertice di Capri, possiamo immaginarlo, e non credo che verrà rispettata quella previsione che Ringhio fece qualche settimana fa: “L’80% di questo organico comporrà la squadra della stagione che verrà”. Non credo e nemmeno lo spero. Perché nel Napoli attuale ci sono troppi calciatori che torneranno ad essere bravi e richiesti solo quando saranno trasferiti in altri club, Koulibaly ed Allan su tutti, oltre a chi s’illude di essere un fuoriclasse sprecato per questa squadra: Milik è il portabandiera di questa categoria. Poi ci sono quelli tecnicamente validi, ma a cui manca il carattere per fare l’ultimo step nella loro carriera: Zielinski da tre anni si dice che deve esplodere, ma la miccia resta sempre bagnata.
Se Gattuso insiste per avere Veretout, la ragione è evidente, perché l’attuale centrocampo è troppo tecnico e poco concreto. Osimhen (e magari pure Boga) porterà quella cattiveria ed i gol che troppe volte il Napoli non è stato in grado di segnare per imprecisione, poca concentrazione e scarsa determinazione. Per rivedere un Napoli solido e (forse) vincente, De Laurentiis dovrà ragionare con i suoi soliti modi da imprenditore cinico e lungimirante, evitando di considerare che ci siano calciatori incedibili. Anzi, per me sono tutti in vendita, tanto chi arriverà al loro posto, di sicuro non potrà fare peggio di quanto fatto quest’anno.
Quest’anno il Napoli è stato tradito dalla superficialità di Ancelotti (scrisse sul suo sito ufficiale che sarebbe venuto per vincere lo scudetto) e dalla scarsa motivazione dei calciatori reduci dall’avvincente triennio sartiano. Sapevano, come lo sapeva pure Sarri, che non sarebbe stato possibile migliorare quei 91 punti, se non inserendo nell’organico fuoriclasse del calibro di Cristiano Ronaldo o Messi. Non lo aveva capito Carletto da Reggiolo e si illuse che poteva replicare pari pari il metodo Sarri, senza sottoporre la squadra agli stessi allenamenti stressanti che caratterizzavano le sedute del Comandante. Il resto è storia ben nota e meno male che la paura prevalse sull’orgoglio di De Laurentiis quando capì che continuando con Ancelotti, una scelta tutta e soltanto sua, la squadra sarebbe finita nel vortice della lotta per non retrocedere. Il peggio ora è alle spalle ed il nuovo Napoli ripartirà dalle indicazioni di Gattuso, un campione del mondo che con umiltà si è messo a lavorare sulle macerie del post Ancelotti, conquistando pure un’insperata Coppa Italia.
Non so cosa avranno detto Gattuso e Giuntoli a De Laurentiis nel vertice di Capri, possiamo immaginarlo, e non credo che verrà rispettata quella previsione che Ringhio fece qualche settimana fa: “L’80% di questo organico comporrà la squadra della stagione che verrà”. Non credo e nemmeno lo spero. Perché nel Napoli attuale ci sono troppi calciatori che torneranno ad essere bravi e richiesti solo quando saranno trasferiti in altri club, Koulibaly ed Allan su tutti, oltre a chi s’illude di essere un fuoriclasse sprecato per questa squadra: Milik è il portabandiera di questa categoria. Poi ci sono quelli tecnicamente validi, ma a cui manca il carattere per fare l’ultimo step nella loro carriera: Zielinski da tre anni si dice che deve esplodere, ma la miccia resta sempre bagnata.
Se Gattuso insiste per avere Veretout, la ragione è evidente, perché l’attuale centrocampo è troppo tecnico e poco concreto. Osimhen (e magari pure Boga) porterà quella cattiveria ed i gol che troppe volte il Napoli non è stato in grado di segnare per imprecisione, poca concentrazione e scarsa determinazione. Per rivedere un Napoli solido e (forse) vincente, De Laurentiis dovrà ragionare con i suoi soliti modi da imprenditore cinico e lungimirante, evitando di considerare che ci siano calciatori incedibili. Anzi, per me sono tutti in vendita, tanto chi arriverà al loro posto, di sicuro non potrà fare peggio di quanto fatto quest’anno.