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    Napolimania: lo scudetto degli onesti, il Nord non ha mai goduto così tanto

    Napolimania: lo scudetto degli onesti, il Nord non ha mai goduto così tanto

    • Salvatore Caiazza
    “Sarò con te, tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli è tornato campione”. Si continua a fare festa giù al Sud per la conquista del terzo scudetto. La vittoria sulla Fiorentina ha certificato la forza soprannaturale di una squadra che ha fatto impazzire di gioia la sua gente. È diventato un fenomeno mondiale il successo degli azzurri alla faccia di chi ha ne ha vinti molti di più di tricolori ma non ha mai goduto così tanto. Sia allo stadio Maradona che per le vie del centro ci sono stati altri festeggiamenti che hanno fatto morire di invidia quelli del Nord. Chi pensava che tutto si riducesse a ciò che si era visto lo scorso 4 maggio dopo il pari della matematica in casa dell’Udinese si è sbagliato di grosso. Qui è un Carnevale continuo. Non si smette mai di vivere le emozioni uniche di traguardo storico tagliato in maniera onesta.

    Il Napoli questo campionato lo aveva già vinto prima di cominciare. Quando? Quando Aurelio De Laurentiis aveva abbassato in estate il tetto ingaggi da 114 milioni di euro a 68. Via tanti leader che guadagnavano tanto e dentro dei rinforzi sconosciuti che hanno fatto la differenza. Altro che calciatori pensionati che hanno arricchito il cimitero degli elefanti del club strisciato. Stanno molto dietro le big che questo torneo se lo dovevano mangiare a colazione. La squadra di Spalletti neanche quinta o sesta sarebbe potuta arrivare secondo gli esperti delle griglie. Hanno fallito tutti le previsioni e quando l’aritmetica ha cucito sul petto di Di Lorenzo e compagni lo scudetto in tanti si sono mangiati il fegato perché volevano raccontare di altro in questo mese di maggio. Ma sono rimasti fregati dai progetti societari e dalle idee calcistiche di Luciano da Certaldo. Ha fatto giurisprudenza De Laurentiis in questa stagione. Ha battuto anche il sistema e non ha avuto paura a dirlo.

    Purtroppo ha pagato pegno in Champions ma almeno ha detto quello che pensava mentre altri stanno zitti e muti perché ciò che succede gli fa comodo.
    Nel corso dei 19 anni della gestione aureliana qualche altra soddisfazione sarebbe potuta arrivare ma in tanti non hanno voluto. A quanto pare quest’anno il campo è stato determinante. Ben 23 le vittorie in Serie A, nessuno fino adesso ha fatto meglio in Europa. Sono state battute almeno una volta tutte le avversarie incontrate sulla propria strada. Manca all’appello solo l’Inter che arriverà tra due domeniche allo stadio Maradona. Bisogna ammetterlo, è stato un Napoli da Oscar. Basti pensare al sentimento espresso dal regista Paolo Sorrentino per capire che cosa vuole dire questo scudetto: «È ancora più bello della “Grande Bellezza”». La città poi è diventata ancora di più un’attrazione per i turisti. C’è stato un vero e proprio assalto e forse in mezzo a tanta gente c’è anche qualcuno che a casa sua canta “Vesuvio lavali col fuoco”. Ma vanno perdonati, sicuramente se ne torneranno nei rispettivi paesi con un’opinione diversa e la consapevolezza di aver vissuto dei momenti indimenticabili. Ma ci sta, come diceva una storica pubblicità: “provare per credere”. A adesso ci credono tutti.     

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