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    Napolimania: Juve a -27, ma non spariamo sulla croce rossa. Mourinho vorrà fare uno sgambetto a Spalletti

    Napolimania: Juve a -27, ma non spariamo sulla croce rossa. Mourinho vorrà fare uno sgambetto a Spalletti

    • Salvatore Caiazza
    Provate a prendermi. Scappa Luciano Spalletti con il suo Napoli in testa alla classifica di Serie A. È arrivato a quota 50 punti alla fine del girone d'andata il tecnico azzurro. Una quota inimmaginabile ad inizio stagione. Ma meritata se si considerano cosa hanno fatto Di Lorenzo e compagni fino al derby vinto con la Salernitana. A dispetto dei gufi e delle malelingue, la formazione partenopea ha impartito lezioni di calcio a tutti. Una sola sconfitta in 18 partite, quella in casa dell'Inter lo scorso 4 gennaio. Poi ha ripreso a correre conquistando nove punti consecutivi. Bella la scorpacciata di gol alla Juventus dopo la Sampdoria e prima della sfida con i cugini allenati da Nicola. La Signora era distante sette punti alla vigilia del match al “Maradona”. Se avesse vinto si sarebbe messa a -4 dalla capolista. Poi, però, è stata travolta ed è finita a -10. Una distanza aumentata abbondantemente dopo la penalizzazione della Corte d'Appello federale per il caso plusvalenze. Un -25 diventato -27 dopo il pari dei bianconeri contro l'Atalanta. Personalmente non me la sento di sparare sulla croce rossa. Per me i punti di distacco sul campo sono 12. Il popolo di Madama se l'è presa con la procura federale e il presidente Gravina per aver “danneggiato” il loro club. Dimenticando, però, che i guai li ha fatti il vecchio Cda e non certo chi è “costretto” ad indagare e a richiedere le pene. Comunque, senza la Juve che rincorre non è un campionato che mi soddisfa. La reazione avuta con l'Atalanta mi è piaciuta. E non sono ironico. Non era facile scendere in campo dopo l'uragano che ha travolto la società più blasonata d'Italia qualche giorno prima. Avrebbe potuto rischiare il cappottone Allegri e, invece, i suoi ragazzi hanno rincorso la Dea portando a casa un prezioso 3-3. Che può sembrare poco ma a livello di autostima è tanta roba. 

    ARRIVA MOU - Corre, dunque, il Napoli. I complimenti si sono sprecati ma c'è chi vuole assolutamente che almeno una milanese possa rientrare nella lotta al titolo prepotentemente. I campionati non si possono chiudere al giro di boa. Altrimenti che sfizio c'è a decidere solo chi dovrà andare in Champions o in Europa League. Spallettone, però, sa come far giocare i suoi ragazzi. L'intoppo in Coppa Italia con la Cremonese aveva fatto sognare le dirette concorrenti al tricolore. E il pomeriggio dell'Arechi sarebbe potuto essere un trappolone. Anche in virtù di ciò che aveva vissuto la Salernitana nei giorni precedenti. Lo scoppolone di Bergamo con l'Atalanta aveva costretto il presidente Iervolino a cacciare Nicola. Il tecnico, però, era stato richiamato incredibilmente e aveva una voglia matta di fare un regalo ai parenti-nemici del Napoli conquistando almeno un pareggio. Parcheggiato il pullman davanti alla porta di Ochoa, la Salernitana ha provato a rispedire al mittente tutte le offensive azzurre. Ma i partenopei sono stati bravi a gestire la partita senza farsi prendere da nervosismi o dall'insistente voglia di segnare a tutti i costi. I gol prima o poi sarebbero arrivati. E così è stato. Ha aperto Di Lorenzo, ha chiuso Osimhen. 0-2 e tutti felici e contenti. Tranne i tifosi granata e naturalmente chi dietro gufava per un passo falso. La stagione, però, è ancora lunga. Ne deve passare di acqua sotto i ponti prima di poter essere sicuri di cucirsi sul petto il terzo scudetto della storia. Già domenica al “Maradona” con la Roma ci sarà un esame molto difficile da superare. Mourinho, nonostante il caso Zaniolo, ha trovato in Dybala l'uomo in più del momento. E sicuramente vorrà dare un dispiacere all'amico Luciano per rifarsi dalla sconfitta dell'andata. 
     

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