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Napolimania: l'esperienza per lo Scudetto non si crea, va comprata
ESPERIENZA - Manca solo l'amichevole contro l'Espanyol per completare il pre-campionato, poi ci saranno i preliminari e quindi inizierà il campionato, una stagione dove bisogna partire a razzo per provare a sfruttare quello che sembra un periodo non perfetto della Juventus. E se le indicazioni di questa preseason contano qualcosa, allora si percepisce l'essenza delle parole di Herr Carlo: dalle palle inattive o quando inevitabilmente si cambia qualcosa nell'undici titolare o quando le letture difensive non possono esser quelle provate in allenamento si va verso i momenti bui, quelli nei quali subisci gol o perdi la stella polare del gioco straordinario che fa ammattire difese avversarie e critica calcistica. Manca, in sostanza, la personalità. Manca, soprattutto, l'esperienza. Che, a differenza della famosa amalgama, si trova sul mercato: basta pagarla il giusto. Si può anche esser pacificamente convinti che la consapevolezza di Ancelotti sia la stessa di Maurizio Sarri. Se è così, perché la società non provvede?
BUROCRAZIA PARTENOPEA - Per provvedere, bisogna tornare sul mercato, trovare uno o due profili adatti ad evitare i momenti bui. E per tornare sul mercato bisogna smaltire la rosa: Rafael, uno tra Tonelli e Chiriches, Strinic, Giaccherini, Pavoletti, Zapata, oltre al fuorirosa Zuniga ed ai giovani da sistemare. Almeno 6 cessioni, diverse proposte, poca concretezza finora. Il Napoli, finora, è apparso come un burocrate troppo pignolo alla ricerca dei crismi per completare ogni uscita. Troppa lentezza, le grandi squadre, in tante circostanze, derogano ai parametri prefissati per poi poter virare con decisione sui propri obiettivi. Se si vuol provare ad evitare i momenti bui, allora, bisogna far presto. Scegliendo un qualcosa che, fino ad oggi, dalle parti di Castelvolturno non si era quasi mai visto: fare un investimento per vincere nell'immediato, non per sperare di farlo in un futuro prossimo.