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Napolimania: la sfortuna dell'urna è acclarata, ma uscire col Nizza sarebbe un 'dramma'
IL NIZZA - Vero è che il Nizza non è il Real, non è la Juve e forse non è nemmeno il Bilbao. E soprattutto questo Napoli è più forte di quei Napoli che hanno affrontato quelle sfide. Si è già detto molto del Nizza di Favre, del tecnico svizzero che il Borussia Dortmund avrebbe voluto per tornare ad avere un gioco spettacolare e veemente. C'è un certo tipo di continuità anche tra il modo di interpretare il calcio del Nizza e quello del Napoli. Come il Napoli è squadra che commette pochi falli (solo Psg e Montpellier ne hanno commessi meno nell'ultima stagione) e penultima anche nella classifica dei tackle completati: è una squadra che cerca di interrompere la giocata avversaria attraverso il pressing del suo 4-2-3-1. Una delle prime chiavi del match potrebbe esser questa: se il giro-palla del Napoli, il più veloce della serie A, uno dei più veloci d'Europa, regge con il ritmo incessante allora sarà difficilissimo per il Nizza spezzare le trame azzurre, con Mertens e compagni che potranno facilmente trovare la via della porta.
ANNO NUOVO, SARRI NUOVO - Il Nizza arriverà anche con 4 impegni ufficiali già nelle gambe tra Ligue 1 e preliminari. Diverso stato della preparazione, destino e forza dell'avversario: ora, però, tocca a Maurizio Sarri dimostrare di esser allenatore pronto per esser vincente. Perché se è giusto che i tifosi (e non solo loro) possano imprecare con la cattiva sorte, agli strateghi deve interessar solo capire come vincere la prossima battaglia. E non esisteranno attenuanti il 16 e il 22 agosto prossimi, il Napoli ha un valore della rosa triplo a quello del Nizza. Ed ha 180 minuti per dimostrarlo. Sarri dovrà imparare a gestire le gare ad eliminazione diretta in maniera diversa da come fatto finora, gli applausi che arrivano da tutto il mondo al suo Napoli, al gioco della sua squadra non bastano più. Uscire col Nizza sarebbe un vero 'dramma sportivo' che metterebbe, come successe col Bilbao (dopo quelle sciagurate dichiarazioni di Rafa Benitez), un freno pesante alla crescita del club. Una società che senza Champions perde tantissimo in termini di visibilità e di fatturato e che quando sta per compiere l'ultimo step (anche economico con il tetto dei 100 milioni di stipendio sfondato) non può permettersi di prender con filosofia una sconfitta con Balotelli e compagni.