AFP/Getty Images
Napoli: scelto da Sarri, Verdi fatica con Ancelotti
Ora però, come scrive la Gazzetta dello Sport, va inserito in un contesto e in un calcio nuovo e diverso da quello che, ad esempio, praticava la squadra di Sarri, che di Verdi è stato mentore ad Empoli. Ecco perché si pensava a gennaio di innestarlo nel Napoli che lottava per lo scudetto, Verdi non avrebbe avuto problemi di adattamento. Adesso, invece, bisogna aspettarlo: ha cambiato vita, trasferendosi a Napoli con la compagna – bolognese doc – e sta provando a ritagliarsi uno spazio importante in un attacco che ha già dei meccanismi consolidati. Dovrebbe essere l’uomo in grado di spaccare in due le difese avversarie, magari anche di entrare a gara in corso per imprimere una accelerazione decisiva. Ora, però, questo ruolo sembra appannaggio di Mertens e di conseguenza Verdi deve «ricollocarsi» tenendo presente pure che la concorrenza lì davanti è aumentata rispetto al previsto visto che Ounas ha fatto intravedere qualità che fino allo scorso anno erano sconosciute.
Della posizione in campo di Verdi si è discusso e si discuterà, pare che lui abbia spiegato ad Ancelotti che preferisce partire largo a destra. Certo, a Genova da ala ha deluso perché è entrato poco nel vivo del gioco. Forse con «l’albero di Natale» tanto caro ad Ancelotti potrebbe rendere al massimo visto che più che rincorrere gli avversari sulla fascia ama farsi rincorrere dai difensori per tutto il campo. Di certo, comunque, Carletto non lo ingabbierà, anzi lo lascerà libero di svariare perché intende tutelare l’investimento fatto dalla società (De Laurentiis ha staccato un assegno da 25 milioni al Bologna). Verdi, del resto, è un patrimonio del Napoli ma anche del calcio italiano visto che per la Nazionale di Mancini serve gente di qualità.
Simone ha dimostrato di averla, deve solo confermare le sue doti in una grande piazza dove servono anche personalità e temperamento. Un discorso che può valere anche per gli altri due acquisti Fabian Ruiz e Malcuit, ancora in attesa di esordire. Per imporsi hanno bisogno ovviamente di giocare ma anche di non essere sottoposti ad una eccessiva pressione. Anche per questo, oltre che per contingenze legate al loro stato di forma, Ancelotti li ha «preservati» in vista del tour de force che attende il Napoli alla ripresa. Allora sì che ci sarà spazio per lo spagnolo ed il francese, chiamati a «giustificare» i soldi spesi per i rispettivi cartellini.
Ruiz contenderà il posto a Zielinski, Malcuit se la vedrà con Hysaj: dall’alternanza dovranno trarre tutti un giovamento. L’idea di base, infatti, è quella di fare molto turnover in virtù dei tanti impegni che si susseguiranno da qui a Natale. Di conseguenza, l’organico è stato ampliato scegliendo calciatori che potessero rappresentare non più delle semplici alternative ma dei doppioni dei titolari. Così, si è scelto di puntare su elementi di buon livello che fossero pronti all’uso non solo in caso di emergenza. Certo, fin qui Ancelotti ha deciso di dare continuità al lavoro di Sarri, sia per quanto concerne il modulo sia per quel che riguarda gli interpreti. A Marassi, però, qualche novità si è iniziata a vedere. Verdi in tal senso è stato il primo «germe» di Carletto, convinto che la «vecchia guardia» sia ancora da tenere in debita considerazione a patto, però, che non venga ulteriormente spremuta. Di conseguenza, i nuovi acquisti come Malcuit e Ruiz dovranno mettere benzina verde (vista la loro età) nel motore azzurro ma anche contribuire al ricambio generazionale di cui il Napoli ha bisogno.