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Intermania, Capello e l'occhiometro di Inzaghi: come Lippi per Cannavaro

Cristian Giudici
un' ora fa
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E 4. Lipsia colpito e affondato. L'Inter vince la quarta partita di fila in Champions League e si regala almeno una (buona) notte da sogni d'oro, sul tetto d'Europa. Forte della miglior difesa (ancora imbattuta) del torneo, la squadra nerazzurra porta a 12 la striscia casalinga di risultati utili consecutivi in Champions con 10 vittorie, altrettanti clean sheets e 2 pareggi.

Dati che confermano la solidità e la consapevolezza dei campioni d'Italia. I quali, a differenza di altri club della Serie A, non si nascondono e non hanno paura di dichiarare i propri obiettivi in Italia e in Europa. L'Inter vuole rivincere lo Scudetto e tornare in finale di Champions. Un concetto espresso da tutte le componenti del club: i calciatori, il presidente Beppe Marotta e l'allenatore Simone Inzaghi.

Questi ultimi due, rispettivamente nel pre-partita e nel dopo-gara di ieri, vengono coinvolti in dei curiosi siparietti con Fabio Capello. Dagli studi tv di Sky l'ex allenatore di Milan e Juventus prima domanda a Marotta se il turnover dell'Inter si basi su dati scientifici o sull'occhiometro di Inzaghi, poi ne chiede conto allo stesso tecnico. Che gli risponde così: "Abbiamo degli strumenti che ci indicano come hanno recuperato i calciatori, al di là dell'occhiometro di noi allenatori".

"Occhiometro" è un termine che non esiste nella lingua italiana. Nel mondo del calcio era già stato utilizzato una decina d'anni fa da Fabio Cannavaro, quando allenava il Guangzhou Evergrande in Cina con Marcello Lippi direttore tecnico. L'ex difensore della Nazionale disse: "Nel calcio prendono piede nuovi strumenti tecnologici, ma mister Lippi ha l'occhiometro, uno strumento umano capace di leggere ogni sfumatura e superiore a qualsiasi tecnologia". Una dote che sta dimostrando di possedere anche Simone Inzaghi.

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