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    Napoli-Roma, l'analisi tattica di Benny Carbone: bravo Garcia, ma perché non ha fatto entrare prima Destro?

    Napoli-Roma, l'analisi tattica di Benny Carbone: bravo Garcia, ma perché non ha fatto entrare prima Destro?

    • Benny Carbone
    Questa sera al San Paolo si sono affrontate la terza e la seconda forza del campionato, entrambe si sono presentate con il 4-2-3-1.

    ROMA, IDENTITA' DI GIOCO BEN DEFINITA - La Roma ha confermato di avere un'identità di gioco ben definita perché, pur cambiando modulo e pur avendo diverse assenze importanti(Totti e De Rossi) e dopo aver perso dopo pochi minuti Strootman per infortunio, ha proposto un ottimo palleggio e transizioni negative pressoché perfette. Fondamentali e molto bravi sono stati i due centrali, Benatia e Castan, che hanno tenuto sempre la posizione in maniera perfetta. La squadra partenopea, che avrebbe dovuto fare la partita, non è riuscita a farla per merito della squadra di Garcia che ha costretto il Napoli e, in particolare i tre trequartisti (Mertens, Hamsik e Callejon), a curare molto di più la fase di non possesso rispetto a quella di possesso. Il primo tempo, terminato sul punteggio di 0-0, è stato in favore della Roma perché ha tenuto meglio il campo ed è riuscita a fare piuttosto male agli avversari sulle transizioni positive, sebbene i due centrali di difesa, Fernandez e Albiol, abbiano disputato una buona  prestazione.

    I GIALLOROSSI NON FINALIZZANO: PERCHE' NON FAR ENTRARE PRIMA DESTRO? - L'inizio del secondo tempo ha visto due occasioni da goal per il Napoli: una con Callejon ed una con Higuain. Successivamente la Roma ha ripreso il pallino del gioco dimostrando un'evidente superiorità in fase di possesso per merito soprattutto di Pjanic: il bosniaco si abbassava sulla linea dei centrocampisti per prendere palla e verticalizzare sia sugli esterni (Florenzi e Bastos) sia sulla punta (Gervinho ). Questi ultimi sono riusciti a ricevere palla e a puntare la difesa del Napoli che scappava sempre verso la porta lasciando troppo spazio tra le linee di centrocampo e di difesa. Benitez ha notato che stava soffrendo a centrocampo, infatti ha sostituito Dzemaili con Henrique per avere maggiore quantità. A mio parere questa situazione non andava letta così: non era un dislivello in termini fisici ma di inferiorità numerica, dunque l'allenatore spagnolo avrebbe magari dovuto schierare un 4-3-3 in modo tale da pareggiare il numero di centrocampisti. La Roma ha avuto il pallino del gioco per quasi tutto il secondo tempo ma non riusciva a finalizzare l'azione per mancanza di peso in attacco: personalmente avrei inserito quasi subito Destro per cercare di segnare e portare a casa i tre punti.

    MERITO A BENITEZ, CHE NON RINUNCIA AL SUO CREDO - La partita si sblocca al 36' quando Ghoulam crossa in maniera eccellente per Callejon che insacca con un magnifico colpo di testa alle spalle di un incolpevole De Sanctis: errore d'inesperienza di Romagnoli, fin a quel momento autore di una partita pressoché perfetta in termini difensivi, che si fa attrarre dalla palla perdendo la marcatura su Callejon. La Roma poi cerca di riprendere la partita (solo ora Garcia fa entrare Destro) ma invano: il risultato finale è di 1-0. A mio parere va premiata la caparbietà di Benitez che anche in un momento di difficoltà non rinuncia al suo credo e colpisce la Roma nel suo momento migliore. Con questa vittoria il Napoli riapre la lotta per il secondo posto e, probabilmente, nega alla Roma la possibilità di lottare per lo scudetto.

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