Juve-Toro, l'analisi tattica di Benny Carbone: 'Ecco come Conte ha fermato Cerci. Ventura ritarda la mossa Vives'
Benny Carbone
Un derby non è mai una partita come le altre: la tensione agonistica e mediatica ne fanno uno scontro a sé in cui prevale la squadra con maggior carattere. Questa sera, nel "derby della Mole", si sono affrontate la capolista Juventus ed un Torino in grande spolvero. Come al solito è la Juve a dettare i ritmi della partita con rapide trasmissioni di palla per poi cercare le punte con delle verticalizzazioni improvvise. Dall'altra parte Torino inizia l'azione con il possesso palla tipico delle squadre di Ventura ma, in fase di non possesso, ha un atteggiamento attendista ed è pronto, una volta recuperata palla, a ripartire con un contropiede veloce che comporta una carenza di uomini in area atti alla finalizzazione. Da sottolineare come ha giustamente preparato la partita Conte che al 3-5-2 anomalo di Ventura (con Cerci che si allarga sulla destra) non contrappone marcature speculari, ma fa uscire Pogba su Darmian e Caceres sulla mezzala di riferimento (in questo caso Kurtic) in modo tale da poter tenere Asamoah in copertura sul velocissimo attaccante torinese. La partita si sblocca al 30' quando l'assist dell'esterno ghanese raggiunge Tevez che in una frazione di secondo segna un goal da vero campione. Da rivedere la lettura dei centrali torinesi che hanno concesso troppo spazio ad un giocatore così pericoloso. Il Torino si fa sentire raramente dalle parti di Buffon e, quando lo fa, non è molto incisivo perché lasciando solo Cerci ed Immobile isolati in attacco è molto difficile fare goal alla Juve senza l'apporto dei centrocampisti. Le squadre, dunque, vanno a riposo sul punteggio di 1-0.
Il secondo tempo inizia come il primo: partita bloccata e possesso palla per la Juve fino al primo quarto d'ora. Dopodiché Ventura decide di alzare Vives in pressione su Pirlo passando ad un 3-4-1-2 dando l'impressione di una ripresa ma senza creare alcun reale pericolo fino al 30' quando Rizzoli non concede rigore a favore di El Kaddouri agganciato in area da Pirlo. In seguito a questo Ventura decide, in maniera corretta, di passare ad un 4-3-3 sostituendo Bovo con Meggiorini costringendo così Conte a passare ad un 5-4-1 per contrastare la grande voglia del Torino di recuperare e di portare a casa il risultato. Ha vinto la squadra più forte e più meritevole grazie ad una geniale giocata di Tevez ed alla guida di un tenace Conte che non fa calare mai la tensione e l'attenzione dei suoi ragazzi. Sulla sponda granata, pur stimando molto Ventura fautore di un grande campionato, credo che il Torino avrebbe potuto osare di più attaccando più alto la Juventus e con più uomini in fase di finalizzazione. I migliori nella Juve sono stati Tevez, Asamoah e Caceres, mentre per il Torino sono da sottolineare le prestazioni di Immobile ed El Kaddouri.