Milan-Atletico Madrid, l'analisi tattica di Benny Carbone: Risultato bugiardo. Seedorf, serviva un centrocampista!
Mi aspettavo due idee tattiche molto simili: due squadre ben coperte, con un modulo pressochè identico che si affrontano con una certa attenzione. In realtà una squadra ha avuto un impatto molto più propositivo dell'altra. Il Milan ha approcciato la partita, a mio avviso, nella maniera corretta: una squadra ben messa in campo con i reparti molto corti in fase di non possesso; questo gli ha consentito di subire poco i tagli di Diego Costa ed il gioco sulle fasce dell'Atletico Madrid.
Azzeccata dunque la scelta di mister Seedorf di trasformare il 4-2-3-1 in un 4-4-2 molto compatto allargando Essien e facendo rientrare nella linea di mediana Poli e Tarabt. La prestazione di questi due giocatori è da sottolineare: grande quantità in termini di corsa e sacrificio per entrambi, per il primo è da sottolineare l'intelligenza tattica dimostrata da subito con notevoli inserimenti in fase di possesso, per il marocchino grandi giocate di personalità. Il merito va essenzialmente a Seedorf che ha preparato la partita in questo modo, infatti il Milan è stato superiore durante tutto il primo tempo con un ottimo possesso e delle eccezionali giocate di qualità soprattutto lungo l'asse De Sciglio( ostituito per infortunio)- Kakà - Taarabt che hanno portato a due importanti palle goal per il brasiliano.
Non mi è piaciuto affatto l'atteggiamento attendista da parte dell'Atletico Madrid (primo nella Liga spagnola) che non è stato in grado nè di fermare le avanzate rossonere nè di fare male ad Abbiati, tuttavia non stupisce questo tipo di atteggiamento poiché Simeone gioca non come una comune squadra spagnola (palleggio a ritmi alti), ma con il baricentro basso e transizioni veloci per favorire la velocità di giocatori del calibro di Diego Costa e di Raul Garcìa (questa sera mascherato da seconda punta).
Le squadre rientrano negli spogliatoi sul punteggio di zero a zero che tutto sommato sta stretto al Milan. Alla ripresa non ci sono cambi nè per il Milan nè per l'Atletico Madrid. Dopo un primo quarto d'ora molto lottato a centrocampo con l'ennesima palla goal per Kakà, c'è stato un netto calo fisico del Milan che ha portato all'allungamento della squadra ed alla creazione di ampi spazi a favore della squadra di Simeone che, comprendendo subito la situazione, schiera al 73' il velocissimo Cristian Rodriguez. Personalmente, fossi stato in Seedorf, dopo aver notato un calo fisico della mia squadra avrei schierato un centrocampista in più proprio per tenere i reparti saldi come nel primo tempo (magari passando ad un 4-3-3), invece ha cercato di ovviare a questa situazione trasformando il 4-2-3-1 in un 4-4-2 con Poli in qualità di esterno sinistro ed Essien sul centro destra per contenere in neo-entrato Rodriguez.
Al 76' finisce la partita di un utilissimo Balotelli che oltre ad aver cercato la porta con alcuni tiri insidiosi è stato in grado di tenere alta la squadra e subire diversi falli che hanno concesso al Milan di "rifiatare". All'83' una svista di Rami su calcio d'angolo a sfavore porta al goal del cinico Diego Costa che conferma la sua fama di goleador. Il goal subito ha annientato il morale rossonero che non è più stato in grado di rialzarsi per tentare di pareggiare. Non credo che il risultato rispecchi la partita in pieno: il Milan non meritava di perdere, ma ha pagato, non solo una disattenzione sulle palle inattive, ma anche l'idea tattica di mister Seedorf che non ha saputo reagire in maniera efficace al calo fisico della propria squadra. In vista del ritorno bisognerà osare molto di più di quello che ho visto stasera per recuperare il goal subito in casa, ma credo che con le giuste motivazioni il risultato possa arrivare.