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    Napoli-Milan, la notte dei rimpianti: un brodino che serve solo agli avversari

    Napoli-Milan, la notte dei rimpianti: un brodino che serve solo agli avversari

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Il pareggio dei rimpianti, un brodino per due che fa bene solo agli altri: l’Inter allunga al comando, la Juventus sorpassa il Milan. Pioli avanti all’intervallo: 2 gol che potevano essere 3. Garcia torna in partita appena si torna in campo: Napoli stravolto (3 sostituzioni) e subito in gol. Venti minuti pazzeschi, finora i più intensi e belli nella stagione dei campioni d’Italia. Prima Politano e poi Raspadori rispondono al doppio Giroud del primo tempo. Poi l’inevitabile frenata, dettata soprattutto dalla spia della benzina, anche se il finalissimo è di nuovo di fuoco. Ma ci sono i pompieri.

    Ai rimpianti di serata, Pioli può sommare in negativo anche la reazione di Giroud e Leao, tirati fuori a 10 minuti dal traguardo per Jovic ed Okafor. Chieda a Garcia come comportarsi, ché lui di cose simili in stagione ne ha fatte spesso e poi subite le conseguenze. Stavolta Kvara però resta in campo fino allo scadere. Perché i più forti li togli solo se devi e Leao non si toglie mai. Proprio di Kvara l’ultimo tiro di una partita bellissima: il "pompiere" Maignan spegne il fuoco col piede. Napoli nel finale in 10, per l’espulsione dell’ingenuo Nathan. Poco prima, Calabria avava sbagliato da solo, di testa. Nemmeno sono serviti i pompieri.

    Il Milan perde per infortunio Kalulu dopo un quarto d’ora e Pulisic verso la fine del primo tempo. Debutta Pellegrino e ci vuole poco a capire perché di recente Pioli avesse detto che serviva ancora un po’ di tempo per vederlo al livello della Serie A. Sbaglia il primo pallone, regala a Politano quello per il tiro (bellissimo) che riapre la partita. Un disastro, resta da capire perché l’abbiano comprato. Per Pulisic va dentro Romero, 19 anni, che in 2 stagioni di Lazio aveva giocato pochissimo e ache qui, vedendolo, si capisce perché. L’avrà suggerito l’algoritmo?

    Primo tempo a tutto Milan, anche se parafrasando un classico di Pioli, stavolta Garcia potrebbe dire che nei primi 10 minuti c’era stato un bel Napoli, per quanto mai pericoloso. Eppure in avvio, il pressing dei campioni d’Italia mette in difficolta i rossoneri a ripartire dal basso. La posizione di Politano, alto e molto largo sulla destra, inchioda Theo sulla linea dei difensori, mentre ovviamente dall’altra parte Kvara incute timore a Calabria e in assoluto a tutto il Milan. Schermaglie tattiche da cui il Milan esce velocemente quando riesce a impossessarsi delle fasce esterne.

    Sgomma un paio di volte Leao a sinistra, ma è da destra che piovono i palloni della vittoria. Il primo è di Pulisic, il secondo di Calabria. Su entrambi svetta Giroud, finalmente in gol (siamo al sesto) dopo 8 partite a secco. La prima volta sfiora il pallone, ma basta. La seconda, la zuccata è potente. Meret non ci arriva mai, Rrahmani è colpevole sempre. In mezzo, Politano ha l’occasione per riagguantare gli avversari, ma pur col suo più debole destro, calcia in modo imperdonabile a lato, il cioccolatino solo da scartare confezionato da Kvara.

    Gli errori e le colpe delle precedenti sconfitte non sono cancellate da una partita e una prova che semmai confermano la forza del Milan e alimentano le critiche. Colpa è anche quella di non chiudere la partita già nel primo tempo, nonostante il dominio e le occasioni di Reijnders (errore, fuori) e Musah (bravo Meret).

    Dopo l’intervallo, Garcia mostra almeno idee e coraggio e stravolge la squadra: toglie il dannoso Rrahmani e così il sempre travolto a sinistra Mario Rui, dentro Ostigard e Olivera, più Simeone (per Elmas), che va fare la punta centrale, con Raspadori in appoggio. Il Napoli accelera, il Milan è sorpreso, come se ancora dovesse rientrare in campo. Non bastano gli spaventi per svegliarlo, servono i gol, che puntuali arrivano uno dopo l’altro: Politano stavolta col piede buono, Raspadori su punizione dal limite, sul palo di Maignan. Sorpreso e colpevole.
    @GianniVisnadi
     

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