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    Alla Juve i 3 punti, al Milan i rimpianti. Allegri meglio di Pioli

    Alla Juve i 3 punti, al Milan i rimpianti. Allegri meglio di Pioli

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    La beffa per il Milan è giocare col terzo portiere quarantenne, con tutto ciò che sottintende, e poi perdere la partita con la Juventus in inferiorità numerica e su autogol, con Mirante impallinato solo dal compagno Krunic appena entrato, anche se ovviamente sul tabellino finisce il nome dell’ex Locatelli, che esattamente 7 anni dopo (2016, il 22 ottobre come stavolta) restituisce a Madama i punti che le aveva tolto con la maglia del Milan. Ed esulta felice, quasi piangendo, com’è giusto che sia, a quasi 2 anni dall'ultimo gol.

    Milan in 10 per un tempo abbondante, giusta l’espulsione di Thiaw. Eppure grazie a Leao che vale per due, quasi nessuno se ne accorge fino al gol del vantaggio. Nemmeno Allegri, che nonostante la superiorità numerica non ha alcuna voglia di cambiare il piano tattico preparato per la sfida. Difendersi e ripartire. Non rischia mai, piuttosto subisce, ma i pericoli vuole prevenirli. Anche per questo va in onda lo show finale del tecnico, tutto rfabbia e nervi per come la squadra gestisce gli ultimi palloni. E dire che a quel punto, il Milan aveva già smobilitato. Salvo Mirante, che con due parate importanti si merita gli applausi per l’inatteso debutto.

    Molto Leao e poco Milan già fino all’espulsione: un’occasione per Giroud, bravissimo e come lui Szczesny, che allunga il pallone in angolo. La squadra di Pioli rumina calcio, monotono e scontato, salvo quando il pallone è nella zona del portoghese, intorno a cui Allegri alza una gabbia mobile, con 2, anche 3 e una volta anche 4 giocatori: Weah e Gatti, Bremer e McKennie. Molto bravo il figlio di George, ha il compito più difficile e non è un difensore, eppure se la cava alla grande e trova anche il tempo per il primo tiro in porta della partita (involontariamente deviato dall’amico McKennie) e per lanciare Kean nell’azione dell’espulsione. Uscirà prima della fine, stremato dai crampi.

    L’episodio chiave è l’espulsione. Malik Thiaw fa tutto ciò che un difensore non dovrebbe mai fare, si fa anticipare e aggirare da Kean e per fermarne la corsa verso Mirante lo agguanta e trascina a terra. Rosso sacrosanto. Fuori Pulisic per Kalulu, che non gioca da 2 mesi. Immediata proprio per Kean l’opportunità di portare in vantaggio la Juventus: sull’invitante centro da sinistra di Rabiot, grande incertezza di Tomori e Florenzi e grandissimo errore di Kean, che s’infila fra i due esitanti rossoneri in area di rigore, ma poi calcia clamorosamente fuori misura. Una giocata da cartellino rosso e un errore da matita blu nella notte del centravanti di Allegri.

    L’allenatore bianconero mette Vlahovic e Cambiaso per provare a vincere la partita, Pioli gli risponde con Jovic e Krunic e riesce a perderla. L’ex viola e Real Madrid è un fantasma che passeggia per il campo, ma Giroud a 37anni non può giocarle tutte e sempre. Il mercato del Milan non è stato perfetto e perfetto non è nemmeno il Milan. Adli era di gran lunga il migliore dei centrocampisti in campo, toglierlo è stato un errore. Che puntualmente è costato la sconfitta, la seconda nel campionato del Milan. Qui però ci sono giustificazioni che nel derby non c’erano. Brava la Juventus, che a sensazione resta inferiore al Milan e all'Inter, ma che intanto ha 7 punti in più dell’anno scorso e da 4 partite non subisce gol.
    @GianniVisnadi
     

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