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Napoli, le pagelle di CM: Olivera illude, Dia rimanda la festa azzurra. E Osimhen non sfonda con Gyomber
Napoli:
Meret 6: pochi squilli dalle sue parti e non si fa trovare impreparato. Il gol di Dia si infila tra tante maglie avversarie sul palo lontano.
Di Lorenzo 6: spesso nel vivo dell'azione nel primo tempo con i suoi soliti inserimenti e sovrapposizioni. Un po' meno nella ripresa quando resta maggiormente bloccato.
Rrahmani 6: solite sportellate vincenti lì dietro, quando ce n'è bisogno.
Kim 6,5: il suo nome risuona fortissimo ogni volta che compie un anticipo con la sua solita solidità. E ne sono parecchi di interventi di questo tipo.
Olivera 7: ha fatto esplodere il Maradona con quel gol che poteva essere pesantissimo (37' s.t. Juan Jesus s.v.).
Anguissa 6,5: è il più pericoloso nella prima frazione andandosi a muovere per tutto il campo e tentando anche la conclusione da fuori (44' s.t. Ndombele s.v.).
Lobotka 6,5: solita costruzione corretta per dettare i tempi. Rispetto al solito oggi si affaccia con maggior pericolosità in avanti (44' s.t. Simeone 6: in sei minuti complessivi rischia di essere di nuovo decisivo con una girata in area ma Ochoa gli dice di no).
Zielinski 5,5: qualche volta aveva l'occasione di andare a calciare, anche da buona posizione ma gli è mancata quella cattiveria necessaria (15' s.t. Raspadori 6,5: seconda gara di fila con un impatto di spessore. Serve subito l'assist per Olivera e trova un'altra palla interessante per Kvara a cui Ochoa nega il gol).
Lozano 5,5: accelerazioni costanti ma allo stesso tempo confuse sull'out di destra. Non sfonda nel concreto (15' s.t. Elmas 6: entra bene anche lui e con una serpentina rischia di segnare il gol della giornata).
Osimhen 5,5: non riesce a trovare lo spazio necessario, Gyomber lo incatena per bene.
Kvaratskhelia 6: il raddoppio è costante, ma quando viene fuori dalla prima aggressione dà sempre la sensazione di poter creare qualcosa.
Spalletti 5,5: aveva la grande occasione di chiudere i conti già da oggi però la sua squadra è sembrata quasi in ansia, come se avesse fretta e paura di sbagliare. E alla fine così è stato, Dia gli ha rovinato i piani.